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Cronaca
19.05.2017 - 13:360
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Il passato da skinhead di uno degli autori del volantino, e l'appartenenza al gruppo ultrà: simboli usati con troppa leggerezza?

Uno dei due ragazzi avrebbe partecipato, pur senza compiere atti violenti, a una spedizione punitiva. E in curva farebbero parte dei "Bravi Ragazzi", un gruppo vicino alle tifoserie varesina e vernese

LUGANO – I volantini conto Bello Figo probabilmente non c’entrano nulla con l’estrema destra, però essa farebbe parte del passato di uno dei due ventenni che si sono costituiti nei giorni scorsi.
Egli infatti, stando al 20 minuti, sarebbe stato un componente di un gruppo neonazista luganese.
E avrebbe addirittura partecipato a una spedizione punitiva organizzata dal gruppo (forse i Lugano Sknhead), pur senza compiere atti violenti.

L’Associazione Nuova Destra, dunque, di fatto non esiste, ma sono stati i due giovani a firmarsi con quello pseudonimo (cancellando l’account email poche ore dopo).

La RSI però ha indagato sui profili, e ha scoperto che entrambi sono appassionati di calcio. Dov’è il legame con l’estremismo? Fanno parte di un gruppo ultrà della curva del Lugano, nato da poco, dal titolo, un po’ provocatorio, “Bravi ragazzi”. Esisterebbero varie amicizie con le curve italiane ritenute fra le più vicine all’estrema destra, come Verona e pure Varese.

I profili dei due giovani, d’altronde, sono cosparsi, come fa notare ancora la RSI, e Massimiliano Herber in particolare, di simboli che rimandano alla cultura neonazista. Inutile ricordare l’88, che è un sostitutivo del salute “Heil Hitler”, nonché le svastiche, le croci celtiche e il pugno bianco, e c’è anche il video di un concerto di un gruppo legato all’estrema destra, i “The Bombers”.

Simboli messi a caso, o per i giovani (non solo loro due) hanno un significato particolare? Non sono gli unici profili social a esserne cosparsi, però. Gli autori del volantino contro Bello Figo hanno affermato di averli usati solamente per aumentare l’effetto delle minacce, in modo quasi inconsapevole.

Se sia vero o no, difficile stabilirlo, anche se John Noseda, escludendo per ora una matrice razzista nel volantino tanto discusso, pare dar loro ragione. E quindi vien da chiedersi: c’è ignoranza su simboli che, nella storia, hanno avuto significati anche pesanti? Sono usati troppo alla leggera?
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