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Cronaca
25.05.2017 - 15:140
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

"Lesa l'immagine dei legali d'ufficio e degli avvocati in genere". L'Ordine degli avvocati attacca Villa per gli onorari e annuncia battaglia

"Valuteremo i passi da intraprendere", si legge nel bollettino dell'Ordine, che torna sul caso della riduzione degli onorari decisi dal giudice. "Vogliamo rispetto, lo stesso che diamo alle autorità"

BELLINZONA – Il giudice Marco Villa aveva diminuito, anche di circa il 30%, le parcelle degli avvocati difensori, annunciandolo addirittura “in diretta” durante la lettura delle sentenza di un processo. Un’idea, e un modo di esporla, che non era piaciuta ai quattro legali coinvolti nel caso, e uno di loro, Didier Delais, aveva esposto il suo malcontento in un’intervista al nostro portale.

Anche il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati non ha gradito, e si è scagliato contro Villa, nel suo ultimo bollettino.

“Le recenti pubbliche esternazioni di un magistrato in ambito di patrocinio d’ufficio e della funzione dell’avvocato nell’ambito del processo penale, tese a ottenere maggiori fondi pubblici per la magistratura inquirente, hanno gravemente leso l’immagine di alcuni affiliati all’Ordine e dell’avvocatura in generale”, si legge: ricordando le parole di Delais, ai legali coinvolti era parso che venisse messa in dubbio l’onestà del loro lavoro.

“All’avvocato è riconosciuto l’onorario per le prestazioni necessarie per lo svolgimento del patrocinio a un tariffario orario inferiore a quello usuale. L’interpretazione giudiziaria del concetto di prestazioni necessarie risulta inoltre assai restrittiva. Ciò nonostante, l’avvocato adempie i mandati d’ufficio con la stessa diligenza profusa negli altri mandati. Uno degli aspetti più nobili dell’avvocatura è proprio quella di contribuire all’accesso alla giustizia anche alle classi sociali meno fortunate”, prosegue l’articolo. In effetti, Delasi ci aveva fatto notare come le prestazioni da lui fatturate sono avvenute, e sono state ritenute necessarie per occuparsi al meglio del cliente.

Anche in seguito si confermano le parole dell’avvocato: “non si può non sottacere che l’aumento in questo settore della spesa pubblica è indipendente dal nostro volere ed è determinato da fattori esogeni, in particolare la continua espansione del diritto penale materiale e l’introduzione delle recenti riforme di diritto penale procedurale federale. Chi presta questo importantissimo servizio alla comunità, fondamentale per il buon funzionamento della giustizia, deve in ogni caso tenere sempre in debita considerazione che la retribuzione è garantita dai fondi pubblici”, spiega il testo. E infatti l’avvocato ci aveva parlato, per esempio, della variazione legata alla possibilità di assistere agli interrogatori di polizia, che prima non c’erano, ma che, ovviamente, fa salire il monte ore impiegate.

Per finire, gli avvocati chiedono rispetto alle autorità, e l’Ordine si dice vicino ai legali coinvolti. La questione non si chiude qui, perché “ha, inoltre, deciso di approfondire la questione con le competenti Autorità giudiziarie e istituzionali e di intraprendere dei passi di cui vi informeremo in occasione dell’assemblea generale dell’8 giugno”.

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