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20.10.2017 - 13:060
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il do ut des non piace al PS. "Non è così che nasce un progetto. La fiscalità è una questione contabile, non ideologica: ci si ritroverebbe presto senza soldi"

Il Comitato Cantonale dei socialisti ha bocciato il pacchetto fiscale legato a quello sociale. "Continuando con una politica sistematica di tagli di spesa, a lungo termine lo Stato si troverà nella condizione di nuovo di non avere più risorse sufficienti per far capo ai bisogni"

BELLINZONA – Gli sgravi fiscali, o meglio il pacchetto fiscale presentato qualche settimana fa dal Governo, divide il PS. Che alla fine, stando a Igor Righini, guarda alla sua carta dei valori e decide per il no. Non si può accettare che vengano dati aiuti nel sociale, sebbene essi siano una volontà precisa del partito, in cambio di una fiscalità che, al di là dell’ideologia, presto non permetterà di avere abbastanza soldi nelle casse: dunque, il Comitato Cantonale ha detto no. E pazienza se il Ministro Manuele Bertoli ha difeso le decisioni del Consiglio di Stato.

Interpellato da La Regione, Righini riconosce il meccanismo del dare per avere, dato che se uno dei due pacchetti di misure non verrà approvato, cadrà anche l’altro, con la clausola ghigliottina. “È pericolosissimo, perché non ci si può più esprimere liberamente ma ogni cosa è legata all’altra. Ti concedo questo per te importante e però devi rinunciare a quest’altro. Non è così che nasce un progetto”.

La decisione non è stata facile: da una parte, vi sono “le priorità sociali, e fra queste per esempio gli asili per la prima infanzia, sempre più necessari”, ma dall’altra “c’è la questione della fiscalità intesa come strumento per ridistribuire la ricchezza”.

E si è scelto pensando anche a un futuro, non solo all’ideologia, che probabilmente avrebbe detto di accettare quanto meno la parte sociale, e di conseguenza chiudere un occhio sull’altra. “Andando avanti con una politica sistematica di tagli alla spesa, dove si adegua la fiscalità verso il basso, a lungo termine lo Stato gioco forza si ritroverà ancora nella condizione di non avere più risorse sufficienti per far capo ai bisogni”, prosegue Righini, che ha ancora in mente le conseguenze degli sgravi voluto da Masoni, che secondo lui pesano ancora adesso.

“La fiscalità non è una questione ideologica ma contabile”, fa notare. “Se si riduce la fiscalità delle persone particolarmente facoltose, si può girarla come si vuole, ma alla fine mancano i soldi”. E si taglia nel sociale, in una spirale senza fine.
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