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12.02.2018 - 14:090
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Allarme! Nel Padovano in 50 anni i casi di sclerosi multipla sono aumentati di 11 volte: il maggior numero si trova dove l'inquinamento atmosferico è alto

Incrociando i dati dei malati con quelli delle MP2,5 presenti nell'aria, si è ottenuto un risultato che avvalora la possibile correlazione fra i due fattori. E sempre più contributi provenienti da tutto il mondo collegano lo smog nell'aria a problemi del sistema nervoso

PADOVA – Da anni, in molti si preoccupano dell’inquinamento, che sovente è alto anche in Ticino, in particolar modo nel Mendrisiotto, e degli effetti che esso può avere sulla salute. Quando le polveri fini sono eccessive nell’aria, ovvero sopra i limiti consentiti, si cerca di trovare un modo per abbassarle, ricorrendo qualche volta, fra le polemiche, agli 80 chilometri orari in autostrada, per esempio.

Ma l’inquinamento ha davvero una grande incidenza sulla salute? Un dibattito da sempre aperto.
Adesso dei dati provenienti dal Veneto, con il contributo delle Neurologie dell’ospedale Sant’Antonio di Padova e degli ospedali di Cittadella, Camposampiero, Piove di Sacco e Monselice, fanno riflettere. L’incidenza della sclerosi multipla è passata da 0,9 nuovi casi l’anno ogni 100mila abitanti negli anni Sessanta, a 6,5 casi nel 2015: in soldono, i malati sono passati in 50 anni da 16 ogni 100mila abitanti a 182, aumentando di 11,4 volte.

Cosa c’entra con l’inquinamento? Nel Padovano la notizia è passata un po’ sottotraccia, e viene ripresa dal portale ilfattoquotidiano.it, il quale spiega come, tramite satellite si è stati in grado in grado di monitorare il PM2.5 e di sovrapporre la mappa dell’inquinamento da PM 2.5 con la distribuzione dei pazienti. Si è così evidenziato che nelle aree dove l’inquinamento atmosferico è maggiore c’è anche il maggior numero di malati.

Quindi, l’incidenza ci sarebbe. Solitamente si pensa a problemi cardiocircolatorio, ma ora stanno aumentando gli studi relativi a quelli al sistema nervoso, con contributi, prosegue il pezzo, da USA, Polonia, Spagna, Italia e Corea mostrerebbero che alcune sostanze inquinanti presenti nell’aria negli adulti si fanno registrare un incremento della demenza, della depressione, alterazioni della memoria e Parkinson e nei bambini alterazioni del comportamento e dello sviluppo cerebrale, diminuzione del quoziente intellettivo, aumento del deficit di attenzione ed iperattività (ADHD), riduzione della sostanza bianca dell’emisfero sinistro e della BDFN (brain-derived neurotrophic factor), fondamentale fattore protettivo dello sviluppo cerebrale. In Italia, per esempio, stanno aumentando esponenzialmente le persone con problemi di linguaggio, ma nessuno si è mai davvero interrogato sul motivo: parrebbe poter essere collegato, ancora una volta, all’inquinamento.

Altri possibili danni? Malformazioni cardiache, rischio di aborti spontanei, infertilità, diabete. Mentre dopo la chiusura di una centrale a carbone in Cina i nuovi nati presentavano meno carbone nel cordone ombelica, o ancora dopo la riduzioni di alcune sostanze nell’aria in California, l’asma nei bambini è migliorata.
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