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Cronaca
04.04.2018 - 09:300
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

"Chi aveva annunciato chiusura al lunedì non poteva aprire", Suter interviene nella polemica. "Diverso il discorso per Castel Grande, non puoi presentare le porte di legno chiuse"

Alessandro Veletta si era chiesto come mai a Bellinzona i ristoranti fossero chiusi a Pasquetta, il presidente di GastroTicino: "a volte ci si perde in insulti gratuiti verso chi dal proprio mestiere una ragione di vita. Bisognerebbe intervenire nel sistema, dando più libertà agli imprenditori"

di Massimo Suter*

Dal mio modestissimo parere bisognerebbe fare astrazione ogni tanto e non perdersi in inutili e sterili polemiche che non portano a niente, se non a distogliere l’attenzione dal punto focale del presunto problema ( ristoranti chiusi uguali ristoratori fannulloni) perché talvolta ci si perde in gratuiti insulti verso una categoria che fa del proprio mestiere una ragione di vita oltre che una fonte di sostentamento per se stessi ed i propri impiegati facendo grandi sacrifici che non solo nessuno vede ma che addirittura non vengono nemmeno riconosciuti.

La pluralità delle opinioni è una ricchezza della nostra democrazia che altre nazioni ci invidiano, anche per questo la dove vi sono opinioni o visioni diverse, devono sempre essere presenti il reciproco rispetto e il dialogo tra le parti, questo a prescindere!

In estrema sintesi il più delle volte siamo vittime nostro malgrado di un sistema che impone delle regole alle aziende che poi giustamente vanno rispettate. Come l’annuncio delle aperture e chiusure dei ristoranti nella fattispecie, quindi anche volendo chi aveva annunciato il lunedì di chiusura non poteva aprire, pena una sanzione amministrativa e pecuniaria.

Qui bisognerebbe intervenire nel nostro sistema, dando maggiore libertà all'imprenditore che vuole creare ricchezza e di conseguenza posti di lavoro, e lo stesso dicasi per i piccoli commerci e boutique, i quali soffrono tremendamente la bassa congiuntura ma che, anche volendo, non possono alzare le saracinesche le domeniche e festivi ( vedasi le polemiche per il 24.12.....) per una politica protezionistica a scapito del libero mercato e soprattutto perché ci reputiamo un Cantone a vocazione turistica ma lo status di destinazione a carattere turistico lo hanno pochi eletti è così il resto delle destinazioni perdono in attrattiva e sono desolatamente vuote senza poter sfruttare il potenziale economico che la presenza di turisti offrirebbe loro.

Non capisco e giustifico invece la chiusura del ristorante al Castel grande, gestito peraltro dalla scuola alberghiera, la quale dovrebbe avere nelle proprie corde il dover insegnare il mestiere ma soprattutto uno spirito imprenditoriale accorto, che imponga il saper cogliere l’attimo.

Eserciti in un luogo ricco di storia, promosso ai quattro angoli della terra, con un nuovissimo percorso dei sensi membro UNESCO e non puoi presentare una porta di legno ai visitatori.....

*presidente GastroTicino
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