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Cronaca
10.06.2018 - 22:340
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Un terzo del Ticino a vedere la Formula E. "A Lugano stiamo sbagliando: per il Pride 3'500 persone, alla Notte Bianca 28mila. Che fine ha fatto XCat?"

La gara automobilistica svoltasi oggi a Zurigo ha acuito i rimpianti per la Città che non è riuscita a portarla sulle rive del Ceresio. Tiziano Galeazzi: "si vede che manca un vero management per gli eventi coordinati tra pubblico, enti turistici, di settore e privati, per manifestazioni di respiro internazionale"

LUGANO – Ha vinto Lucas Di Grassi, ma per il turismo questo conta poco, è una notizia per gli appassionati di sport. Ciò che più conta è che la Formula E, ovvero le gare con auto elettriche, di scena a Zurigo, è stata un successo. Oltre 100mila persone hanno assistito all’evento. E se dopo la gara di Roma già Lugano si poteva mangiare le mani per non essere riuscito a metterle (le mani, sempre) sulla manifestazione, ora che si è visto che il successo è stato replicato anche in Svizzera, per molti il rammarico è doppio.

Massimo Suter in un post lo ha fatto capire, Tiziano Galeazzi rincara la dose. La tesi è che Lugano stia sbagliando sulla scelta degli eventi da proporre. Essi, aggiungiamo, automaticamente dovrebbero portare turismo in città e dare una mano anche ai commercianti e ai ristoratori.

"Per la Formula E a Zurigo sono attese 150'000 persone, circa 3 volte l'intera grande Lugano!”, postava il democentrista (poi sono state oltre 100mila). In pratica, un terzo del Ticino!

“Ancora una volta la dimostrazione che a Lugano manca un vero management per gli eventi coordinati tra pubblico, enti turistici, di settore e privati, una mente che possa pianificare e realizzare eventi o altro, di grande richiamo nazionale e internazionale”, prosegue.

“Penso che la Formula E pare sia l'esempio. Anche gli X-Cat (gara di motoscafi sul Ceresio) ,come mai non sono più arrivati a Lugano? Cos'è successo dietro le quinte? Chi non li ha più volute?”. In effetti, avevano portato circa 25mila persone l’anno scorso.

Poi affonda: “il giorno della  Pride a Lugano, (ca 3'500 persone) la sera a Locarno (notte bianca) vi erano ca. 28'000 persone...una riflessione è d'obbligo in città”. Insomma, non contesta il Pride in sé, ma ritiene che “Lugano merita di più e stiamo sbagliando”. Vorrebbe manifestazioni di respiro internazionale a Lugano.
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