Maria Grazia Carbone (Ticinowine) racconta la 25esima edizione della manifestazione enoturistica più amata del Cantone: “Così promuoviamo vino, territorio, cultura e sostenibilità”
MORBIO INFERIORE - Un quarto di secolo di Cantine Aperte: un traguardo importante per il settore vitivinicolo ticinese, che non rappresenta solo la longevità di un evento ma il successo di un’intera strategia di promozione territoriale. “Raggiungere questo traguardo – spiega Maria Grazia Carbone, direttrice di Ticinowine – significa aver saputo valorizzare la diversità delle aziende vitivinicole locali, posizionando il vino del Ticino e promuovendo al contempo il territorio”.
L’edizione 2025, in programma su due weekend (17-18 maggio nel Sopraceneri, 24-25 maggio nel Sottoceneri), porta con sé alcune novità significative. Una su tutte: la possibilità, per il pubblico, di pianificare in anticipo il proprio itinerario di visita grazie alla piattaforma www.cantineaperte.ch, che consente di selezionare le tappe in base alle attività, all’accessibilità e persino al valore architettonico delle cantine. Per rendere l’esperienza ancora più accessibile e sostenibile, sono previsti servizi navetta in due aree chiave: Bellinzona (in collaborazione con l’OTR) e il Malcantone (organizzato da Lugano Region). Con un contributo simbolico di 10 franchi, i partecipanti potranno muoversi liberamente tra le cantine aderenti.
Ma Cantine Aperte è molto più di una degustazione. “Oggi – prosegue Carbone – rappresenta uno strumento strategico di promozione turistica ed economica. È un’occasione per creare sinergie tra settori, rispondere alla domanda crescente di esperienze autentiche e valorizzare anche altri prodotti locali attraverso il cross-selling”. Il tema della sostenibilità è ormai centrale anche per il settore vitivinicolo ticinese. “L’evento mette al centro le persone e l’artigianato, valorizzando la produzione locale. E sempre più cantine si impegnano nella salvaguardia ambientale e nella promozione della biodiversità, anche grazie a progetti come VISO”.
Guardando al futuro, le ambizioni di Ticinowine sono chiare: “Vorremmo che Cantine Aperte attirasse un numero crescente di visitatori da tutta la Svizzera. È un modo per vivere il nostro territorio, per avvicinarsi alla cultura del vino e per portarsi a casa un ricordo da condividere, come una bottiglia di Merlot da stappare con gli amici. Le sfide? Coinvolgere sempre più persone, anche grazie a nuovi format e all’uso della tecnologia per promuovere l’evento”.