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Cronaca
25.09.2015 - 16:000
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

La nuova Sagra. «Entrata gratuita e percorso più ampio, lavoreremo tutti»

Giro di opinioni fra ristoratori e macellai del Nucleo, che commentano l'introduzione dell'entrata gratuita e l'estensione del percorso anche alla zona delle Cantine

MENDRISIO - «Sai che cosa ti dico? La Sagra dovrebbe essere solo di Mendrisio, dovrebbero poter partecipare solo commercianti, associazioni e ristoranti del paese, non anche le società di tutto il Ticino...», si arrabbia un passante, quando capisce il tema delle nostre domande. La Sagra dell'Uva torna questo weekend per le strade di Mendrisio, amata da molti, soprattutto dai giovani che la prendono come un'occasione per divertirsi e dalle famiglie che ne approfittano per gironzolare per il mercatino e mangiare, molto meno da altri, soprattutto i residenti, disturbati dalla confusione e da di chi esagera col bere. Da quest'anno, ci sono un po'di novità. Prima di tutto, l'entrata gratuita, a fronte degli 8 franchi dello scorso anno, poi anche i grotti nella zona delle Cantine potranno proporre del cibo. Il perimetro si è allargato, e alcune manifestazioni sono state spostate, ma la domanda che ci siamo posti e che abbiamo voluto rigirare ai ristoratori e ai macellai del centro è se, con le novità, ci sarà lavoro per tutti. «Da quanto ne so io, la Sagra ha avuto origine alle Cantine, dunque estendere anche a loro è una buona idea. Dobbiamo lavorare tutti, ed è giusto che possano farlo anche loro», dice il gerente di un bar-ristorante, che proporrà specialità alla griglia durante questi tre giorni. «Con l'entrata gratuita in teoria ci sarà un maggior afflusso di gente, e basterà per tutti, ci dovremo accontentare». È favorevole all'entrata gratuita, perché «8 franchi erano troppi». «L'entrata gratis è intelligente, vista la situazione economica del momento approvo il fatto di togliere un costo a chi viene a Mendrisio», conferma un altro ristoratore, che troviamo intento ad appendere i manifesti con i menù che offrirà. «L'apertura alle Cantine non mi crea problema, se il percorso diventa più grande e la festa cresce, il lavoro resta per tutti. Ognuno fa il suo, e se lo fa bene lavora. Maggiore è l'offerta, più sale la concorrenza e dunque migliore sarà la qualità. Io prendo le prenotazioni, e sono pieno per tutte e tre le serate, sono convinto che sarà una Sagra migliore delle altre senza ingresso!». «Non credo che l'estensione alle Cantine possa penalizzarci, poiché le corti sono in ogni caso centrate qui e la gente va verso di esse. In più, con l'entrata gratis passerà più gente. Vale la pena lavorare tanto per prepararci? Mi auguro di sì!», commenta la cameriera di un altro bar. A suo avviso, a determinare o meno il successo della festa è la meteo. «Dovrebbe essere bello, per cui sono fiduciosa». «C'è il rischio di maggiori pasticci del solito» afferma, pensando all'entrata gratuita. «Solitamente, tra pulizie eccetera chiudiamo verso le 2, e si vedono in giro ragazzi con bottiglie acquistate nei supermercati o portate da casa, quest'anno possono estendersi ma i principali problemi è chi usa i cortili come toilette». Entriamo in un altro ristorante, sempre nel nucleo. «Non mi disturba che possano cucinare anche alle cantine, si entra gratis e ciò dovrebbe giovare alla Sagra. Se lavoreremo di meno è tutto da vedere», spiega il gerente, che concorda sul fatto che ci sarà più gente ubriaca, e che va monitorata. «Cerchiamo di non vendere alcolici a chi è già ubriaco. Secondo me questa festa va fatta ma andrebbe rivisitata, dovrebbe tornare ad essere la festa dell'uva e del vino, cambiando la ristorazione e le proposte, per esempio togliendo cocktail e birre». E i macellai, che a loro volta vendono cotechini, panini e luganighe? «Vedremo come andrà senza l'ingresso da pagare, magari si incentiverà la gente a venire. Molti cucinano, dunque la torta va spartita in tante fette, non sono quindi favorevole all'estensione fuori dal nucleo. Prima era concentrata, ora è più sparsa per il paese, e si dovrà valutare come va». Un collega, invece, da sempre a favore della festa, contesta chi afferma che 8 franchi era un'entrata troppo cara. «No, perché si andava in giro coi mezzi pubblici per tutto il Ticino per tre giorni. La gente reclamava, penso che entrare gratis sia una cosa buona che si prova a fare. Le critiche ci saranno comunque... ». E i danni aumenteranno? «È un rischio da correre. I giovani portavano gli alcolici nel percorso della Sagra e li nascondevano a casa degli amici. Non ci saranno i controlli alle casse, ma se non vogliamo pagare l'entrata perderemo qualcosa in sicurezza». «Liberalizzando l'entrata ci sarà più gente», prosegue, «e dando la possibilità alla zona della Cantine di lavorare (preciso che solo i grotti potranno cucinare cibo caldo, gli altri venderanno affettati e prodotto locali e proporranno assaggi), si è pensato di sgravare la piazza. Quando c'è così tanta calca la gente non può fermarsi con calma a mangiare e bere, e non è contenta. Magari si lavorerà ciascuno meno ma con più qualità e puntando sui prodotti del territorio». L'opinione, dunque, sembra unanime: ci sarà lavoro per tutti, oltre che più gente e i soliti disguidi. Avranno ragione? Lo sapremo fra tre giorni, alla chiusura della Sagra.
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