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30.10.2015 - 11:400
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Fabio Käppeli, «nuova Bellinzona, in 17 è molto meglio!»

Il giovane granconsigliere lancia un accorato appello affinché la politica sostenga l'aggregazione a 17. «Dobbiamo scegliere tra una via discreta a 13 Comuni e una via ottima e colorata di belle prospettive a 17». Col rischio che il Tribunale federale non approvi questa Bellinzona «azzoppata»...

BELLINZONA - Una grande città frutto dell'unione di 17 Comuni è meglio che una con 13. È ciò che sostiene in un appello indirizzato al Consiglio di Stato, al Gran Consiglio, ai municipali e ai consiglieri comunali del Bellinzonese, ai cittadini e ai politici di tutto il Ticino il granconsigliere e presidente GLRT Fabio Käppeli. «I ricorsi annunciati da più parti per la nascita di un nuovo Comune a 13 quartieri, differente dal progetto a 17 sul quale i cittadini si sono espressi, rendono l’arrivo del nuovo Comune tutt’altro che scontato. Il rischio che il Tribunale Federale (cui spetta l’ultima parola) riconosca che il progetto a 13 si discosti troppo da quello in votazione a 17 è concreto. Molto meno a rischio, per non dire per nulla, è la nascita sin da subito di un Comune a 17 esattamente come il progetto sottoposto in votazione consultiva», afferma Käppeli. «La legge è chiara e la giurisprudenza pure. Il Bellinzonese ha accettato questa aggregazione con il 60% di cittadini favorevoli. I preavvisi non vincolanti (perché di questo si tratta) di alcuni comuni non sono indispensabili per la nascita di un nuovo Comune forte». Infatti, «vi sono ragioni e interessi superiori, di natura geografica, pianificatoria, territoriale e di sviluppo economico che sono ampiamente presenti per procedere così come progettato». Riconosce la legittimità di chi è contrario all'aggregazione ma sostiene che le motivazioni non sono sufficienti se confrontati col progetto di crescita. A suo avviso, più tardi si partirà con la creazione del nuovo Comune, più lavoro avranno i posteri. «Non facciamo l'errore di lasciare fuori dei comuni come Arbedo-Castione e S. Antonino con Cadenazzo, il cui rispettivo apporto sarà in prospettiva molto importante per lo sviluppo ed il coordinamento delle zone industriali e dei poli di sviluppo del Canton Ticino. Questo è un obiettivo che rientra anche nella strategia di sviluppo economico cantonale e rappresenta delle significative nuove opportunità. A mio modo di vedere è evidente come il nuovo Comune, incaricato di costruire una nuova ed essenziale governance del territorio, non possa prescindere da queste aree», ammonisce. Käppeli definisce la Bellinzona a 13 «azzoppata» e afferma di non crede a una variante che aggiunga in un secondo momento gli altri quattro comuni. «Si tratta di scegliere tra una via discreta a 13 Comuni e una via ottima e colorata di belle prospettive a 17. Per entrambe le varianti l'ultima "benedizione" spetterà ormai al Tribunale federale. Tanto vale sin da subito calare il poker completo, senza consentire che delle censure sulle modifiche del progetto originale a 17 possano essere sollevate. Sono fiducioso nelle preziose risorse finanziarie, umane e territoriali che ciascun ente locale saprà portare». Il deputato è consapevole che si tratterebbe di un'aggregazione di fatto coatta, la più grande mai tentata di questa portata, d'altronde è la prima con una valenza regionale e cantonale così importante. Invita perciò i granconsiglieri a tentare questa coraggiosa via a 17, perché «se la politica vuole lasciare qualcosa alle future generazioni e non limitarsi ad amministrare il presente, opterà per la scelta più lungimirante». La lunga e accorata presa di posizione chiede di diffondere il più possibile l'appello. «Più saremo e più chance avremo»: e il significato è indubbiamente duplice, riferito al suo appello ed anche a Bellinzona e ai quartieri che dovranno comporla.
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