Pozzo Polenta, nuovo capitolo: Centonze chiede un risarcimento

MORBIO - Non è mai stato possibile accertare la colpevolezza, tanto che il caso è caduto in prescrizione. E ora gli accusati dell'inquinamento al Pozzo Polenta passano al contrattacco, chiedendo i danni. Nel luglio 2008, un'infiltrazione di idrocarburi rese inutilizzabile in modo definitivo la fonte di captazione dell’acqua potabile di Morbio Inferiore. In tutti questi anni, sono stati prodotti più di 900 atti istruttori e l'incarto è passato fra le mani di ben cinque magistrati, finché l'ultima in ordine di tempo ha dovuto annunciare la prescrizione. Nel 2012, la Centonze era divenuta l'unica accusata, poiché la Procura pensava che gli idrocarburi fosse fuoriuscita dalla stazione di servizio annessa al Centro Breggia. Centonze, per contro, accusava perdite di carburante precedenti. Il tema ha molto indignato la popolazione, per una colpevolezza mai accertata e un procedimento infinito. Se l'accusa fosse rimasta contro ignoti, le parti coinvolte nel procedimento non avrebbero potuto richiedere indennizzi. Ora, la Centonze chiede il risarcimento danni, comprendente le spese di avvocati, quelle economiche per essere stati presenti al procedimento e quelle per il torto morale subito. La richiesta è stata inoltrata a gennaio, e sarebbe, secondo il Corriere del Ticino, di svariate decine di migliaia di franchi. L'inchiesta, sfociata in un nulla di fatto nel penale, prosegue nel civile. Si tenterà un'(ennesima) indagine dettagliata per chiarire le responsabilità, e il Comune di Morbio vorrebbe recuperare parte, dato che la totalità sarà molto difficile vista anche la prescrizione, del 2,5 milioni spesi per l'acquisto dell'acqua potabile da Chiasso e Balerna e per le spese legali.