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31.03.2016 - 12:130
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Petralli, «una certa paura c'è. Ballottaggio per il sindacato? Magari presenteremo anche la nostra lista..»

Il presidente sezionale del PPD commenta il sondaggio GdP. «Siamo penalizzati mediaticamente dalla lotta Lega-PLR, e come al solito disperderemo voti...»

LUGANO - In casa PPD, nessuno è tranquillo in vista delle elezioni comunali. Il secondo sondaggio del Giornale del Popolo fa registrare una crescita, con il seggio tranquillamente in mano a Angelo Jelmini, ma questo non basta a far dormire sonni tranquilli al presidente sezionale Angelo Petralli.Il PPD, stando al sondaggio GdP, sembra in crescita di consensi. È soddisfatto?«Sono convinto che le schede andranno contate al 10 e all'11 aprile, il sondaggio è fatto su un campione di persone e pur se tutti dicono che è attendibile, dirò se sono soddisfatto o no con i risultati in mano. Chiaramente, fa piacere vedere che la gente sta riconoscendo il lavoro di costruzione della sezione PPD di Lugano. Ho mandato comunque un messaggio ai candidati dicendo loro di non illudersi e di continuare con quello che stiamo facendo».Nella vostra lista sembra non esserci una competizione interna, con Angelo Jelmini nettamente in testa. Questo non rischia di non mobilitare a sufficienza l’elettorato?«Non ci siamo mai nascosti, dicendo che vogliamo conservare il seggio di Angelo Jelmini, anche per premiare il suo ottimo lavoro. La nostra lista all'apparenza sembra non forte, invece è composta da persone in gamba, personaggi abbastanza popolari e in vista. Non sono deboli! La gente vuole premiare il grande lavoro di collegialità che ha sempre compiuto Angelo Jelmini, il quale sicuramente non si è sempre trovato d'accordo col Municipio di cui ha però sempre difeso la sua posizione. Io lo definisco il politico gentiluomo, è stato in ogni occasione corretto e gentile con tutti ed è il lato forte del nostro Angelo. Una certa paura, comunque, il PPD ce l'ha, perché potrebbero anche essere eletti tre leghisti, tre liberali e un socialista e noi rimanere fuori, o addirittura la battaglia interna fra Ducry e Zanini Barzaghi ci penalizza. Il timore di perdere il municipale non è rientrato e sarò sul chi vive sino al conteggio delle schede». Il testa a testa fra Lega e PLR non rischia, come avvenne nel 2013, di penalizzare PPD e PS?«Sicuramente sì, oggi sui portali si legge della grande avanzata di Bertini, di Borradori che è in testa e dei liberali che vanno verso la riconquista del terzo seggio, non del PPD che avanza, un fattore che non è da tutti i giorni. Mi aspettavo che nei titoli risultasse la nostra crescita, invece non è stato così, si parla solo di questa lotta e noi siamo penalizzati. Abbiamo cercato di avere una linea che secondo me è bella, colpisce la gente, e abbiamo un buon programma che vorremmo rispettare nei prossimi quattro anni. Siamo penalizzati, dunque, a livello mediatico, ma credo lo saremo anche a quello elettorale, perché sicuramente come al solito i pipidini daranno voti a destra e a sinistra, mentre gli altri saranno ligi al dovere dando i consensi alla propria lista senza dispenderne». Bertini sembra essere sulla “pista di decollo”. In caso di ballottaggio per il sindacato Borradori-Bertini, il PPD si schiererà per l’uno o per l’altro?«Adesso come adesso non mi schiero per nessuno, se arriverà il momento prenderemo posizione. Magari, se altri presenteranno la lista per il ballottaggio, metteremo in gioco anche noi la nostra, così ce ne saranno tre... ».
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