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05.04.2016 - 17:250
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Ferrazzini, «Pintus comunque verrà rieletta. E non cambierà»

Da sempre critico verso la municipale, afferma che «se fossi stato candidato al Municipio, l'avrei attaccata maggiormente». E fa il suo pronostico sui risultati...

CHIASSO - Marco Ferrazzini, candidato al Consiglio comunale di Chiasso per US e Verdi è in politica da una vita, da tempo ha assunto posizioni critiche nei confronti di Patrizia Pintus. Dopo la nostra intervista a Denise Maranesi, e il no comment della stessa Pintus alla richiesta di commentare, abbiamo interpellato Ferrazzini per un punto della situazione. «Dopo questo quadriennio ero l'unico a dire che la signora Pintus non doveva ricandidarsi, perché non ha minimamente rappresentato il suo gruppo ma ha fatto politica contraria, penso ai referendum. Una buona parte del gruppo di sinistra e dei verdi, chi in modo più marcato chi in modo più sfumato, la pensa come me, e credo che questa percezione ci sia stata durante i quattro anni ma non hanno avuto la buona idea di tirare le conseguenze e di voler discutere la lista mettendola in discussione. Passo dopo passo, vedendo le posizioni che Patrizia prendeva, ci ha dato dei matti nel voler fare il primo referendum poi vinto, poi il tutto si è aggravato con le ultime prese di posizione smaccatamente filo-municipali. La risposta sul caso Pantani è stato un netto mettersi contro il proprio gruppo». Le posizioni sul caso Pantani e poi sul m.a.x. Museum sono state decisive?«Soprattutto quella sul caso Pantani, che sembrerebbe una cosa da poco, invece ha mostrato che non c'è un minimo di autocritica da parte di Patrizia Pintus. Per due volte nelle riunioni di gruppo le ho chiesto come ha votato e mi ha sempre risposto che non può dirlo. Io voglio sapere, è qualificante o squalificante conoscere questo voto. In questo momento la capisco se non parla, è emotivamente molto presa dalla situazione, perché Maranesi è stata dura ma corretta politicamente, e ci sta». Cosa succederà adesso? Pintus verrà rieletta nonostante tutto?«Il municipale uscente di solito viene rieletto, parte con un vantaggio e sarebbe una sorpresa se non accadesse. In campagna, oltretutto, è andata in tv solo lei, ha avuto tutto a suo favore, da parte nostra non ci sono stati attacchi, non l'abbiamo colpita duramente. Perché? Ci si rimette sempre al giudizio dell'elettore, forse se vuoi far cadere qualcuno devi metterti in gioco e non è stato fatto per eccesso di correttezza e per una non abitudine ad agire in un certo modo. Se fossi stato candidato al Municipio, mi sarei comportato diversamente, avrei detto apertamente di volerla scalzare e perché, mentre chi è in lista pur pensandola così non lo ha fatto; non hanno il fuoco politico che hanno altri. Non ho votato per Pintus, ci sono tre candidati giovani, prima di tutto Dosi, poi Maranesi e Bottinelli e punto su di loro».Se fosse come dice lei, crede che ora che ha capito di non essere più apprezzata al 100% cambierà?«Per prima cosa va analizzato il voto, da dove provengono i consensi. Penso comunque che non cambierà, le posizione si sono incancrenite. Mi auguro possa mutare qualcosa ma non è difficile predire che non accadrà. Abbiamo avuto quattro anni in cui non ha coinvolto il gruppo su certe iniziative, non c'è stato dialogo, il municipale deve parlare col proprio gruppo, e lei ha cercato la concordanza solo con l'asse liberale-leghista e non col suo gruppo. Non ha mai cercato il dialogo con loro, è questo che ci ha dato fastidio». Da persona che si occupa di politica da 30 anni, non teme per il vostro seggio? Come si suddividerà a suo avviso il Municipio e cosa pensa del gruppo di giovani consiglieri comunali che fa "opposizione"?«Un eventuale seggio PPD non sarebbe a scapito nostro, non so chi ha messo in giro la voce che il nostro seggio è in bilico: per me è blindato. A mio avviso, i pipidini sono l'ago della bilancia, e spero ce la facciano a rientrare. Se non entrano in Municipio, la Lega guadagna secondo me. Prevedo due liberali, un leghista, un pipidino e un socialista, oppure due liberali, due leghisti e un socialista. Il gruppo di cui parla non è contro il Municipio, come ha detto Denise (Maranesi, ndr.), ma per una politica più trasparente, un po' meno settaria. Anni fa ciascuno rimaneva sulle sue posizioni politiche, ora c'è un ragionamento che va oltre il settarismo politico e ne sono contento».
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