Sette possono bastare

BERNA - Aumentare il numero dei Consiglieri Federali a nove, anziché gli attuali sette? Sono gli stessi membri dell'Esecutivo a dire no. La proposta era stata lanciata dalla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP N), così da permettere una rappresentanza equa delle regioni del Paese e di quelle linguistiche, come pure una migliore ripartizione del carico di lavoro del Governo, notevolmente aumentato rispetto al passato. La seconda modifica intende riformulare, ai fini di una maggiore concordanza tra le tre versioni linguistiche, la disposizione sull'equa rappresentanza delle regioni linguistiche nel Consiglio federale. I sette ministri invece ritengono che l'Assemblea federale è già tenuta a garantire un'equa rappresentanza delle regioni e delle componenti linguistiche del Paese, senza che vi si oppongano ostacoli giuridici e che aumentare il numero del Consiglieri Federali comporterebbe un maggiore onere amministrativo in seguito alla creazione di nuovi dipartimenti e al conseguente aumento del bisogno di coordinamento. La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale chiedeva anche un adeguamento linguistico della disposizione costituzionale che chiede una rappresentanza equa delle regioni linguistiche, e su questo punto i Consiglieri Federali si sono detti non contrari, pur sostenendo che federale tiene sufficientemente conto di una tale rappresentanza.