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Cronaca
05.06.2016 - 23:240
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Dopo alcuni giorni arrivano le scuse di Adriana Sartori. Ma...

«Senza attenuanti, chiedo perdono alle vittime dei naufragi, alle loro famiglie e a tutti coloro che si sono giustamente indignati». Ma poi se la prende con chi si è indignato

BALERNA - «Dopo alcuni giorni di riflessione, che mi hanno permesso di ponderare circostanze e motivazioni, sento il dovere di scusarmi pubblicamente anche al di fuori dai social network per la mia osservazione di stampo razzista, scritta su Facebook. Senza attenuanti, chiedo perdono alle vittime dei naufragi, alle loro famiglie e a tutti coloro che si sono giustamente indignati, interpretando alla lettera la mia esternazione infelice». A parlare è la capogruppo leghista in Consiglio comunale a Balerna, Adriana Sartori, che qualche giorno fa aveva suscitato una corale indignazione per un suo breve scritto a commento della notizia del naufragio di 700 migranti nel Mediterraneo, chiedendosi se ci si rendesse conto di cosa si nutrono i pesci che poi noi mangiamo. «Non avvertendo la risonanza di una reazione verbale improvvisa, lanciata attraverso un mezzo dalla diffusione inimmaginabile, ho espresso un pensiero ignobile, che non riflette assolutamente i miei reali sentimenti sulle persone che fuggono da scenari di guerra, addirittura perdendo la vita, persone che hanno tutta la mia comprensione, sebbene sia contraria a una loro accoglienza indiscriminata». Dopo le scuse Adriana Sartori però passa al contrattacco. «Pur non cercando in alcun modo di attenuare la leggerezza dimostrata in questa circostanza, mi fa specie che i primi a gridare allo scandalo siano gli esponenti di una corrente politica che solo pochi mesi fa innalzavano a eroi disegnatori satirici che hanno infangato valori religiosi (Gesù Cristo, Maometto) di milioni di persone. Evidentemente, per costoro l’etica e la morale vanno interpretate a geometria variabile, tanto che sono portata a pensare che il risalto dato al mio sbaglio non sia altro, per un “consorzio di indignati politici”, che una ghiotta occasione per mirare alla mia eliminazione politica in ambito locale, e non alla difesa di principi sacrosanti». «In questo senso, con una tempistica senza precedenti, il Municipio di Balerna si è distanziato in forma ufficiale dalle mie esternazioni personali su Facebook, sebbene mi fossi già scusata sullo stesso social network», continua lo scritto della leghista. «Quali sono i fini reconditi di questa presa di posizione precipitosa su un fatto che, oltre tutto, non lo riguardava direttamente? Perché tanta solerzia, quando l’Esecutivo comunale continua a tacere sull’incresciosa vicenda delle gravi vessazioni inflitte a numerosi ospiti del Centro degli anziani comunale, che gli compete (eccome!), alla luce delle ripetute denunce? Si distanzia dunque anche in questo caso? Per non parlare di altre problematiche da me denunciate a livello comunale: locali pubblici non in regola, troppe assenze dubbie di alcuni noti dipendenti comunali, tanto per citarne alcune». «Ammetto d’aver ingenuamente scodellato una ghiotta opportunità a molti politici, socialisti in primis, per potermi attaccare ed impallinare, dopo la scoppola subita alle elezioni comunali», conclude la Sartori. «Definendomi lo “squalo di Balerna”, mi hanno invitata a rassegnare le dimissioni. Un’idea che non mi sfiora minimamente, anche per rispetto verso chi mi ha dato recentemente il voto. Gli squali sono semmai coloro che srotolano striscioni e volantini calunniosi, nascondendosi dietro l’anonimato, dando prova di un’elevata cultura politica!».
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