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Cronaca
14.07.2016 - 10:300
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

«Errore umano da imputare a chi da anni privatizza». L'incidente di Andria secondo i comunisti

La sezione locarnese stigmatizza «il processo di trasformazione delle FFS in una SA anche in Svizzera» e chiede «un secondo binario sulla tratta Locarno-Cadenazzo»

LOCARNO - L'incidente ferroviario che ha causato 23 morti in Puglia non ha lasciato indifferente neppure il Ticino. Lo scontro dei due convogli, uno proveniente da Andria e uno da Corato, le scene apocalittiche, i soccorsi durati lunghe ore, l'angoscia di chi non sapeva che cosa ne era stato dei propri cari, hanno fatto il giro del mondo. Il Partito Comunista di Locarno, in una nota giunta in redazione, porge le condoglianze per l'incidente. «L'evento non è purtroppo un caso isolato e fa specie il tentativo di collegare sempre la tragedia all'errore umano di un macchinista sbadato. Bisognerebbe piuttosto chiedersi il motivo per cui siano presenti le condizioni che kpermettano il verificarsi di tali sciagure», scrive. Dall'Italia giunge la notizia dei primi indagati, i capistazione di Andria e Corato e un terzo dipendente della società Ferrotramviaria, del quale non si conosce ancora il ruolo. Ma per il PC non basta, e viene gettato anche uno sguardo sulla Svizzera. In Puglia infatti si parla di un «errore umano quindi, che andrebbe imputato a chi per anni persegue la via del profitto, privatizzando settori, fra cui i trasporti pubblici, inasprendo le condizioni di chi vi lavora ed evitando investimenti quanto mai necessari perché troppo poco redditizi. Una strada che la Svizzera, dove fortunatamente vi è ancora un efficiente sistema di controllo informatico, di manutenzione e di meccanismi di sicurezza che finora hanno scongiurato il verificarsi di simili eventi, sembrerebbe purtroppo aver lentamente intrapreso sin dal processo di trasformazione dell'ex regia federale in una SA». Infine, una sollecitazione. «Teniamo a sottolineare come il contesto italiano e quello nostrano siano sicuramene differenti, ma contemporaneamente ci sentiamo di rilanciare quanto proposto durante le scorse Elezioni Federali, ovvero di procedere il prima possibile con i lavori di costruzione di un secondo binario per la tratta Locarno Cadenazzo nell'ottica, oltre alla mera sicurezza, di concretizzare la più volte citata "città Ticino" quale insieme di agglomerati interconnessi fra loro, recuperando inoltre il terreno perso nella sfida di Alptransit. Purtroppo nemmeno il Ticino è immune da accadimenti di questo genere: l'ultimo precedente proprio nel Locarnese, dove, soltanto qualche mese fa - era il 26 aprile - due convogli si erano scontrati nei pressi di Intragna».
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