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23.03.2017 - 15:150
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Londra, May: "l'attentatore era noto ai servizi segreti", ma viene chiesto di non diffondere il nome. L'ISIS, "era un nostro soldato"

Il killer non può essere l'imam di Clapton, che in effetti è in carcere. "Nei mesi scorsi sventati altri tredici attentati". La storia del parlamentare che cercò di soccorrere il poliziotto

LONDRA – È mistero sull’attentatore di Londra, colui che ieri con un’auto ha falciato la folla sul ponte di Westminster e poi ha tentato di fare irruzione al Parlamento. I morti sono cinque, fra cui il killer stesso e un poliziotto: hanno fatto il giro del mondo le immagini del parlamentare Tobias Ellwood, 50 anni, vice ministro degli esteri ed ex militare, con un fratello morto in un attentato, che cerca di soccorrerlo, fermando il sangue con le mani e praticandogli la respirazione bocca a bocca, inutilmente. L’uomo ha pagato con la vita l’essersi opposto all’assalitore che cercava di entrare in Parlamento.

Fra i morti c’è una professoressa, i feriti sono dodici britannici, tre ragazzini francesi, due cittadini romeni, quattro sudcoreani, due greci e uno per ognuno dei seguenti Paesi: Germania, Italia, Polonia, Irlanda, Cina, Stati Uniti.

Ma chi è l’attentatore? Ieri sera Channel 4 aveva diffuso la voce che si trattasse di Abu Izzadeen. Imam di Clapton, convertitosi all’Islam nell’adolescenza, era noto alle autorità fin dal 2006, come  portavoce di Al Ghurabaa, organizzazione musulmana messa fuori legge nello stesso anno. Aveva fatto perdere le sue tracce, prima di essere arrestato dalla polizia ungherese su un treno diretto a Bucarest, in Romania, e quindi rispedito in patria. L’uomo però, ha fatto sapere il fratello, è ancora in carcere e dunque non può essere l’attentatore.

Secondo la premier Theresa May, si tratta di una persona nota per estremismo violento, un cittadini britannico noto dunque ai Servizi segreti. Si tratterebbe comunque di un personaggio marginale.
L’auto con cui ha colpito potrebbe essere stata noleggiata a Birmingham. Lì e in altre zone inglese sono state arrestato otto persone, che parrebbero essere fiancheggiatori e non complici dell’uomo. La sua identità, appunto, non è ancora nota, e Ma ha chiesto ai media di non diffonderla, per non inficiare le indagini.

Secondo alcune fonti, la premier ha parlato di rischio terrorismo ancora alto, secondo altre si è detta tranquilla. Ha in ogni caso reso noto come negli ultimi mesi siano stati sventati altri 13 attentati.
L’ISIS ha rivendicato la strage di ieri tramite la sua agenzia di propaganda Amaq. “L’assalitore di ieri di fronte al parlamento britannico a Londra era un soldato dello Stato Islamico che ha agito in risposta agli appelli a colpire i cittadini delle nazioni che fanno parte della Coalizione”.
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