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03.04.2017 - 16:590
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Vismara festeggia "con le posate di plastica. Il giudizio del popolo è decisivo, ha fatto giustizia di tante ingiustizie"

Il vulcanico e riconfermato sindaco di quindicina parla del trionfo di ieri. "Caggiano non mi preoccupa, se ha voglia di collaborare ben venga. Gobbi forse era innervosito per i risultati"

PARADISO  - Sono passate quasi 24 ore dal trionfo liberale a Paradiso, con il sindaco Ettore Vismara plebiscitato dai suoi concittadini. E la Lega? È rimasta in Municipio con Antonio Caggiano, “che ora mi chiama quasi fossi un amico…”, se la ride il sindaco di quindicina, che con noi ha commentato, a freddo, il grande risultato elettorale.

Si aspettava una vittoria simile?
"Ero molto ottimista, ho anche valutato l’ipotesi di un trionfo del genere, ma era un sogno. Cinque Municipali sono tanti e importanti… ero preoccupato del fatto che potesse restare fuori il PS, come avevo fatto notare nella mia lettera alla popolazione sarebbe stato meglio che tutti fossimo rappresentanti. Per questo non ci tenevo eccessivamente ai cinque eletti, volevo certamente andare avanti per far vedere alla Lega che Vismara non è un duce o un dittatore. Oggi devo dire che mi spiace per i socialisti ma sono contento che sia stata data una lezione a chi pensa di far politica denigrando il lavoro degli altri, mi pare scorretto. Sono più tranquillo, questo voto popolare ha fatto giustizia di tante ingiustizie”.

E ora, cosa ci dice di Caggiano? I vostri battibecchi mediatici sono stati memorabili…
“Caggiano mi ha chiamato questa mattina e ci siamo visti. Sono una persona abbastanza di carattere forte e irruente ma anche ragionevole. Mi interessa il  bene del Comune, e gli ho detto che tocca a lui dimostrare di voler collaborare, non io, soprattutto nella posizione di oggi. Io sono pronto a lavorare con chi vuol collaborare seriamente, ciò che ho visto nel corso della campagna non erano certo belle premesse. Questo voto così ampio di mi dà carica e forza, come sempre successo negli ultimi 20 anni. Le mie votazioni sono sempre state un crescendo, quello dell’anno scorso era il miglior risultato di sempre, battuto ieri con un ancor migliore. Questa campagna, le confesso, questo modo di attaccare e di far politica, oltre che la sentenza per come è arrivata, sono stati per me un peso terribile”.

Temeva di poter perdere queste elezioni?
“Assolutamente no! La invito a fare una passeggiata con me a Paradiso, e capirà perché Caggiano e la Lega mi facevano sorridere. Quando ho detto “me ne vado da Paradiso” sono stato mal interpretato, non era un segno di disprezzo verso la popolazione se non mi avesse votato. Avrei dovuto dire “me ne dovrei andare”, sarebbe stato impossibile, dopo il sostegno degli ultimi 20 anni, che di fronte a una votazione dove abbiamo ottenuto certi risultati, che qualcuno, con quel distacco, sia saltato fuori dicendo che c’erano irregolarità. Sarei andato volentieri al Tribunale Federale, di primo acchito volevo farlo, poi ho deciso per tornare al voto. Il giudizio del popolo è decisivo!”.

E invece, crede che i leghisti pensavano di avere la possibilità di vincere?
“Sì, ci credevano sul serio. Fino a una settimana fa Caggiano diceva che sarebbe diventato sindaco, mi è stato riferito. Ero allibito all’idea che questa gente potesse amministrare il paese. Vorrei quasi fare una bella festa, non l’hanno scampata solo Vismara e i liberali, ma tutto il Comune. È acqua passata, comunque, guardiamo avanti!”

Il rappresentante della Lega sarà comunque in Municipio, seppur da solo. La preoccupa?
“Ma no, non mi preoccupa, mi conosco e lo conosco. Gli anni passano anche per me, sono reduce da una grave malattia che pare essere andata bene, non ho energie da vendere e questi sprechi sono importanti però non è così facile mettermi al tappeto. Il discorso che fa Caggiano è che avrebbe voluto collaborare ma che io non gliel’ho permesso. Come fai a fare certi ragionamenti con la campagna incredibile che ha fatto? Tra articoli, manifestini eccetera hanno speso un sacco di soldi. Ieri erano al Parco Paradiso a festeggiare, gli ho detto che hanno speso 50 franchi a piatto mentre io avevo le posate di plastica (ride, ndr). Si è visto cosa ha scritto sui giornali, tutte le domeniche, salvo quando è deceduto Gianni Bergomi, sono state scritte stronzate, mi permetta il termine. Sono arrivate anche lettere cattivissime. Questa mattina ha detto che ho lavorato bene… e ci mancherebbe! Passata la sfuriata, se c’è gente che lavora per il bene del Comune a me va bene”.

Cosa ha pensato quando è uscita la notizia del voto doppio di una signora? Si è anche arrabbiato per le dichiarazioni di Gobbi…
“La sfortuna ha voluto che una cittadina in buona fede ha fatto un errore, ed è capitato a noi! Dagli errori degli altri abbiamo imparato a stare più attenti, il voto di corrispondenza non c’è da anni. Bisogna esser lì a aprire le buste, tagliarle, registrarle, chi non  è presente non può giudicare. C’erano venti persone che lavorano in  buona fede per portare il voto del paese, non certo per imbrogliare. Se mi è dispiaciuto dell’uscita di Gobbi? Eccome, io vado a studiare l’ABC per lo spoglio e lui per la gestione del suo Ufficio, che non ha nulla da insegnarci. Anche se non gli do colpe con quanto successo nell’Ufficio della migrazione, assolutamente. Il buon Norman secondo me conosceva già i risultati, ieri, ed era un po’ nervoso perché pensava che sarebbero potute andare diversamente le cose (ride, ndr). E lo perdono, era indispettito per il risultato!”


Paola Bernasconi
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