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Cronaca
10.04.2018 - 09:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:51

"Un mercato del lavoro che fa schifo ai porci, e una famiglia normale si trova a dover chiedere l'assistenza. La rabbia. L'umiliazione. Il magone di non poter dare alla figlia ciò che vorrebbero"

Raccogliamo dalla rete una testimonianza sul calvario di una famiglia, con la madre casalinga e il padre che ha perso il suo impiego. "Hanno combattuto, nella speranza di trovare qualcos'altro. Ho letto le parole piene di amarezza di lei, e mi si è stretto il cuore. Oggi a loro, domani magari a noi, siamo tutti precari"

BELLINZONA - La disoccupazione scende, ed è ovviamente un dato positivo. Il mercato ticinese non può lamentarsi, nel suo globale: sono le singole storie, spesso, a non funzionare. E i social ne riportano tante, testimonianze di quotidiane difficoltà, di tristezza, di difficoltà.

Ve ne riportiamo una, intregralmente, 

"In questo clima di giubilo, dove si festeggia il declivio della disoccupazione, è doveroso ricordare coloro che non ne hanno più diritto, nonostante siano tuttora alla ricerca di un impiego.

Vi racconto una storia. La storia di una famiglia perbene, che dal mese prossimo dovrà ricorrere agli assegni assistenziali.

La loro è una famiglia come tante: come la mia. Come la vostra.

Lei fa la casalinga e da quando è diventata mamma si è occupata a tempo pieno di sua figlia. Lui è un informatico: guadagnava quanto bastava per poter mantenere decorosamente la propria famiglia.
Poi, un giorno, la tragedia: è stato lasciato a casa!

Ha combattuto. Hanno combattuto. Non si sono persi d'animo e si crogiolavano nella speranza di trovare qualcos'altro.

Ma il nostro mercato del lavoro fa schifo ai porci, e ovviamente lui non ha trovato nulla.
È iniziata così la trafila per poter ottenere l'assistenza sociale. La rabbia. L'umiliazione.
Il magone di non poter dare a loro figlia ciò che vorrebbero darle. Ciò che le sarebbe dovuto.

E niente. Ho letto le parole piene di amarezza e rassegnazione della mia amica, e mi si è stretto il cuore. Oggi a loro domani, magari, a noi. In fondo siamo tutti precari.

Se siete alla ricerca di un informatico, contattatemi in privato che vi giro il contatto della mia amica.

Ah, nei confronti della nostra classe politica provo sempre più schifo. Ça va sans dire".
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