CRONACA
Losone capitale del wrestling: "sette match imperdibili e tanta voglia di crescere"
Luca Rusconi Belthazar: "Il piatto forte sarà lo scontro tra una leggenda, Fabio Ferrari, e l'attuale campione europeo Sam Della Valle"

LOSONE - Il conto alla rovescia è cominciato: il 24 maggio Losone diventa capitale del wrestling europeo con un evento che promette emozioni forti, colpi di scena e match ad altissima intensità. Sul ring, atleti provenienti da tutta Europa e un pubblico che si preannuncia caldissimo. Ma a rendere questa edizione ancora più speciale è un anniversario importante: Luca Rusconi Belthazar, volto noto del wrestling svizzero, festeggia vent’anni di carriera, tra spettacolo, fatica, vittorie e passione incrollabile. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare cosa rende il wrestling uno spettacolo unico, i momenti chiave della sua carriera, i match da non perdere e la sfida di costruire, anno dopo anno, un evento capace di unire sport, intrattenimento e cuore.

Luca, il 24 maggio Losone ospita una serata che promette spettacolo puro: sette match, atleti da tutta Europa e un pubblico carico d'adrenalina. Cosa rende, secondo te, il wrestling uno spettacolo così magnetico, capace di emozionare come pochi altri sport di combattimento?

"Il wrestling è uno sport-spettacolo che mette in scena storie appassionanti, raccontate attraverso mosse spettacolari e personaggi carismatici. Il pubblico è parte integrante dello spettacolo, coinvolto in un'interazione unica nel suo genere. I nostri lottatori sono veri e propri direttori d'orchestra delle emozioni, capaci di guidare l'entusiasmo degli spettatori con maestria. Che si tratti di spettacolo più che di competizione poco importa: quando si accendono i riflettori sul ring, l'energia esplode e l'azione regala un'esperienza indimenticabile, destinata a rimanere impressa nel cuore del pubblico".

Quest'anno non celebri solo un evento, ma anche un traguardo personale importante: 20 anni di carriera. Se ti guardi indietro, quali sono i momenti che più hanno definito la tua identità sul ring e fuori dal ring?

"Prima delle soddisfazioni personali, degli incontri memorabili e degli eventi organizzati con successo, il mio pensiero va sempre alla formazione. Essere stato allenato negli Stati Uniti da vere e proprie leggende del wrestling, come i WWE Hall of Famer Dudley Boyz, è stato un passaggio fondamentale nella mia carriera. Grazie a loro, e ad altre figure storiche che ho avuto il privilegio di incontrare lungo il mio percorso, come Jim Cornette per citarne una, ho potuto comprendere a fondo l'arte del pro wrestling, forgiando la mia identità non solo come lottatore, ma anche come allenatore e soprattutto promotore. Nel corso degli anni ci sono stati molti momenti epici. Uno su tutti: la vittoria del Titolo Europeo nel 2019 a Lugano, davanti a una sala gremita di tifosi scatenati che sono letteralmente saltati in piedi a fine incontro. Cito anche la serie di match con D3, uno dei miei migliori amici dentro e fuori dal ring, in particolare quello disputato a Miami. Ma la verità è che i momenti indimenticabili sono davvero tanti, e non riguardano solo me. Vedere i miei allievi crescere, raggiungere un buon livello e costruirsi una carriera propria è, probabilmente, la soddisfazione più grande di tutti".

Wrestling Live Losone si distingue per l'alto tasso tecnico e spettacolare dei match. Ci puoi anticipare qualche dettaglio su cosa il pubblico deve assolutamente aspettarsi quest'anno? Qualche match clou da non perdere?

"La scelta degli incontri e dei wrestler da portare sul ring è sempre ben ponderata e guidata da criteri precisi. L'obiettivo è offrire uno spettacolo il più variegato possibile, con personaggi molto diversi tra loro e match dalle dinamiche uniche e coinvolgenti. Il piatto forte della serata sarà senza dubbio il main event: uno scontro tra una leggenda del wrestling internazionale, Fabio Ferrari, e l'attuale Campione Europeo, Sam Della Valle. Grande attesa anche per gli altri incontri titolati, tra cui il match per il titolo di Campione Svizzero maschile, detenuto dal ticinese Kreen, e quello per il titolo femminile, in mano alla giurassiana Laura Wellings. Per quanto riguarda il sottoscritto, chiamerò ad affrontare uno dei nomi più noti del panorama europeo: King Danza. Con una lunga carriera sia nel wrestling che nel mondo dello spettacolo, (ha lavorato su importanti set televisivi ed è stato più volte ingaggiato dalla WWE), King Danza si è distinto anche per il suo recente intervento durante la celebre rissa tra Punk, Rollins e Reigns a WWE SmackDown Bologna lo scorso mese di marzo. A proposito di WWE, sarà presente anche Miss Monica, la prima e unica lottatrice italiana ad aver calcato il ring più prestigioso del mondo. La lista completa degli incontri è disponibile su www.prowrestling.ch".

In un contesto sportivo dove l'Italia e la Svizzera non sono sempre le prime nazioni associate al wrestling, quanto è stato difficile creare un evento di qualità internazionale, credibile e continuativo nel tempo?

"È stata, e continua a essere, una grande sfida proporre un evento che non appartiene pienamente alla cultura locale. Eppure, il wrestling, conosciuto un tempo con il nome di “Catch”, già negli anni '50, '60 e '70 aveva conquistato una discreta fetta di interesse popolare. Paesi come l'Austria e la Germania, ad esempio, vantano negli archivi eventi di grande rilievo risalenti proprio a quel periodo. Anche in Svizzera, e in Ticino, qualcosa si stava muovendo: scavando tra vecchi documenti, sono emerse testimonianze di eventi risalenti fino a settanta anni fa! Il riscontro del pubblico, ancora oggi, è molto positivo. Il wrestling rimane un fenomeno di nicchia, soggetto ai cicli di popolarità dettati dai boom televisivi, ma chi vi partecipa, dal vivo, restituisce sempre un feedback entusiasta. E di questo vado estremamente fiero. Per quanto riguarda la qualità degli eventi, la mia formazione all'estero mi ha fornito gli strumenti necessari per costruire uno spettacolo di alto livello. Molto, però, l'ho imparato anche sul campo, passo dopo passo. La vera sfida resta la continuità. Ma grazie al sostegno del nostro pubblico, stiamo riuscendo ad andare avanti, con determinazione e passione".

Il wrestling è uno sport che fonde tecnica, storytelling e presenza scenica. Quanto è difficile praticare questo sport?

"È davvero difficile: le componenti che entrano in gioco sono molteplici, e ognuna presenta complessità propria. Prima di tutto c'è l'aspetto tecnico, che è fondamentale. Le basi sono tutto. È indispensabile aver seguito un percorso formativo solido, guidato da istruttori competenti. La fisica è altrettanto cruciale: non solo per la credibilità sul ring, ma anche per garantire la sicurezza propria e, soprattutto, del proprio condizione collegata. L'esecuzione corretta delle mosse non è solo questione scenica: è questione di rispetto e professionalità. La presenza scenica, poi, è un altro pilastro, basato su due componenti principali: il costume e la fisicità, che si costruisce con ore e ore di allenamento in palestra. Ma la parte più difficile resta quella nascosta, quella che il pubblico percepisce ma non sa spiegare: l'aspetto psicologico. Parliamo della logica dietro ogni azione, della storia che stiamo raccontando, del personaggio che portiamo in scena, dei tempi giusti, della coordinazione drammaturgica dell'incontro, dell'interazione con il pubblico. Tutto ciò rientra in una vera e propria arte dell'intrattenimento. Anche qui, la formazione è indispensabile. Ma è solo attraverso l'esperienza, la dedizione, le centinaia di allenamenti e l'analisi continua dei propri match (e di quelli delle grandi superstar che vediamo in TV) che si può davvero crescere".

Guardando al futuro: quale sogno non hai ancora realizzato nel mondo del wrestling e dove vuoi portare Wrestling Live nei prossimi anni?

"I progetti in cantiere sono davvero molti, ma uno su tutti rappresenta la nostra vera ambizione: trovare qualcuno che creda in questo percorso e ci aiuti a portarlo a un livello superiore. Siamo aperti a collaborazioni con Comuni, aziende del settore dello spettacolo e, perché no, anche privati interessati a dare visibilità al wrestling in contesti sempre più ampi: piazze, festival, grandi eventi. Il wrestling è un'arte scenica versatile, capace di adattarsi a ogni tipo di pubblico — anche a chi non ha mai assistito a un incontro. È intuitivo, coinvolgente, spettacolare e divertente, adatto a grandi e piccoli, famiglie e curiosi".

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