CRONACA
Marina Masoni: "I venti di protezionismo sono diventati un ciclone. Ma lavoriamo per un futuro di opportunità"
Il discorso dell'ex consigliera di Stato all'assemblea di Ticinomoda: "Nessuno sa davvero cosa succederà domani. Ma le nostre aziende hanno sempre trovato l'energia per far fronte agli sforzi"
TIPRESS

Di Marina Masoni (discorso all'assemblea di Ticinomoda)*

Da qualche anno, ci incontriamo per la nostra assemblea dicendoci che ci troviamo in un quadro molto movimentato. E quest’anno, la lista delle turbolenze è vertiginosa. Possiamo davvero dire che i tempi sono bizzarri nei modi e di cambiamento profondo nella sostanza. I venti di protezionismo che soffiavano da anni sono diventati un vero e proprio ciclone. La globalizzazione, che da qualche decennio era sempre più vivacemente criticata e contrastata, arretra e sembra cedere il passo a un nuovo ordinamento, che fatichiamo a individuare pienamente. E aggiungiamo che, al di là dei contenuti delle decisioni di politica economica e commerciale, non ancora precisamente delineati, i ritmi delle comunicazioni, da soli, bastano a portare nuove incertezze e nuove più gravi instabilità.

Diciamo che i tempi sono imprevedibili. Per qualche verso tutti i tempi lo sono: nessuno sa davvero cosa succederà domani e con l’incertezza dobbiamo convivere sempre. Ma c’è incertezza e incertezza. I cambiamenti in atto oggi vengono da lontano e sgorgano da movimenti profondi, è vero, ma hanno acquisito una dinamica che mette a dura prova anche le menti più agili. Non possiamo quindi meravigliarci che gli istituti correggano al ribasso le previsioni di crescita mondiale e del nostro paese, che generalmente vi sia maggior prudenza negli investimenti e nei consumi. In parole povere: un rallentamento generale con timori e rischi di ulteriore peggioramento. Il settore della moda, già seriamente toccato dalla pandemia, si confronta inevitabilmente con sfide nuove importanti.

La moda vive di apertura e voglia di vivere, è difficile immaginare che possa fiorire in momenti in cui la chiusura e l’ansia si diffondono sempre più. A questo aggiungiamo una sfida specifica svizzera, che tocca la nostra regione in modo ancora più diretto: la forza del franco svizzero. La moda, oggi costretta a fare i conti con una realtà piena di insidie, ha rappresentato per decenni un pilastro, un motore importante della nostra economia regionale, creando lavoro, benessere, e notevoli entrate per gli enti pubblici. Nelle difficoltà di questo momento, dobbiamo vedere, cercare, e saperci creare anche opportunità: innovare, rinnovarci, reinventarci. Per continuare a crescere e a fare la differenza dobbiamo essere pronti ad adattarci.

Molti di voi hanno saputo crescere anche in questi anni, anche in questi mesi volubili. Alcune aziende hanno sofferto e soffrono, ma il settore è qui, con il suo dinamismo, la sua capacità di cambiamento, la sua vivacità, la sua capacità di investire. Creatività, capacità di interessare i consumatori, capacità di guardare avanti: tutto ciò richiede sempre maggiori sforzi, ma le aziende, voi che siete qui, riuscite sempre a trovare l’energia necessaria. Voi aziende fate quotidianamente la vostra parte, e – se solo ci permetteste di raccontare le vostre storie anche quando andate bene e crescete – potremmo fare almeno due esempi concreti di aziende che negli ultimi sei anni sono cresciute sul nostro territorio in modo poderoso: con tanta determinazione, tanta capacità di investire nelle proprie risorse e volontà di non arrendersi mai. Voi che siete presenti, quasi certamente sapete a quali aziende concrete ci riferiamo, ma sarebbe bello poter fare i nomi anche al pubblico dei non addetti ai lavori, al pubblico che regolarmente sente solo la parte negativa della storia del nostro settore e che deve essersi fatto un quadro a tinte molto più fosche di quelle della realtà.

La realtà economica non è fatta solo di rose e fiori e la realtà delle nostre aziende è a macchia di leopardo, ma vediamo molte aziende, molte di voi riuscire a superare ostacoli che possono sembrare insormontabili, rimanere competitive, innovare. Insomma ci ricordate ogni giorno che anche nei momenti più bui ci sono sempre vie per crescere. La nostra associazione, Ticinomoda, fa la sua parte per sostenervi in questo compito. Lavoriamo sulle condizioni quadro e in particolare oggi vi parlerò di tre aspetti sui quali ci concentriamo: 1. la formazione; 2. la promozione dei giovani; 3. la collaborazione in ambito di economia sostenibile e circolare.

1. Nella formazione, per Ticinomoda il 2024 è stato un anno intenso. Come avete visto, nel 2024 si è concluso il nostro secondo Master in Fashion Innovation organizzato con SUPSI per le nostre aziende: abbiamo incontrato poco fa i diplomati che ringraziamo ancora una volta. A tutti loro formuliamo di cuore i nostri migliori auguri per il futuro. Lo scorso gennaio abbiamo avviato il terzo master, con 11 iscritti (e numerosi iscritti ai singoli CAS): a questo stadio (un CAS iniziale concluso, due master pure conclusi e un master in corso), possiamo dire che il nostro più importante progetto di formazione è uscito dalla fase sperimentale ed è ben consolidato. Potrà camminare con le sue gambe e ne siamo fieri. Di questo ringraziamo il prof. Emanuele Carpanzano, Direttore Ricerca, sviluppo e trasferimento della conoscenza, e la prof. Silvia Zancarli. Ringraziamo anche i sindacati, che hanno sempre sostenuto questo progetto attraverso la commissione paritetica. Il nostro obiettivo di trasformare questa offerta formativa in “ordinaria amministrazione” è raggiunto, ora dobbiamo solo sostenere SUPSI nel farlo diventare grande, anche grazie alle attente osservazioni dei partecipanti e di voi aziende, che Roberto Lombardi raccoglie incessantemente. La capacità di affrontare il futuro e i radicali cambiamenti in atto passa dalla formazione, dallo sviluppo delle competenze di chi lavora nelle nostre aziende e nel nostro territorio; e vedete che Ticinomoda è concretamente attiva su questo tema.

2. Il secondo punto è la promozione dei giovani. In questo ambito sta crescendo un altro progetto che ci sta a cuore: il premio Ticinomoda per il miglior lavoro di Bachelor e Master USI e SUPSI in temi che riguardano la moda è alla sua seconda edizione. È ancora in fase iniziale, dopo l’edizione sperimentale del 2024, ma ha compiuto un passo concreto importante. Ringrazio Roberto Lombardi, il responsabile, e la giuria presieduta da Alessandro Vincenzi con i membri Ugo Boveri e Andreas Frei, per il grande lavoro svolto, nella consapevolezza che molto ancora ci attende per la terza edizione. I giovani portano con sé visioni nuove, punti di vista diversi, passione per l’innovazione e voglia di cambiare le regole del gioco: far crescere questo premio è per noi un modo per mettere in risalto il loro valore e supportarli, in modo che possano poi contribuire al futuro della nostra industria. Rinnovo i ringraziamenti e le congratulazioni ai partecipanti e ai premiati con i migliori auguri per tutto quanto decideranno di intraprendere.

3. Il terzo punto è la collaborazione sull’economia circolare. Nel 2024 ci siamo dedicati agli studi di fattibilità su due progetti di economia circolare a beneficio delle nostre aziende. Avete sentito la relazione sui due approfondimenti completati, che hanno avuto seguiti diversi: il primo, l’elaborazione di linee guida sulla tracciabilità, è entrato nella fase di realizzazione. Il secondo quello di una piattaforma software per favorire il riutilizzo dei capi invenduti o degli scarti, ha invece generato, attraverso un tavolo di lavoro, l’idea di un progetto di ricerca più ampio, impegnativo e complesso. Di ciò ringrazio tutti gli attori del tavolo e specialmente il coordinatore Giulio Salgaro. Ritroveremo quindi l’idea originale in un disegno molto più ambizioso che potrebbe essere maturo per la presentazione in autunno e l’avvio entro la fine del 2025. Da anni stiamo lavorando con voi su questo tema della sostenibilità e dell’economia circolare: dopo uno studio approfondito e due studi di fattibilità, un progetto concreto è avviato e un progetto importante è oggi in via di definizione. Di questo ringraziamo SUPSI e il professor Emanuele Carpanzano, ma anche tutte e tutti voi che avete contribuito con il vostro tempo, le vostre conoscenze e competenze facendo in modo che il progetto risponda agli interessi delle aziende e del settore. Diverse aziende di Ticinomoda impegnano donne e uomini motivati e risorse estremamente importanti nella ricerca e sviluppo nell’ambito della sostenibilità e dell’economia circolare: alcune delle nostre e vostre aziende sono all’avanguardia internazionale in questo campo. A maggior ragione apprezziamo la vostra collaborazione su questo tema, oggi passato in secondo piano nelle turbolenze geopolitiche, ma con risvolti concreti importanti, con piccoli e grandi problemi che restano. E permettetemi di sottolineare anche l’importanza in sé di questa collaborazione nella nostra stagione mutevole: lavorando insieme, cioè proprio “collaborando”, possiamo superare meglio le difficoltà, trasformarle in opportunità. L’unione fa la forza, oggi più che mai. Quindi, un grande grazie anche al Textilverband che oggi ha voluto segnare con la sua presenza questa condivisione di intenti.

Queste sono le principali realizzazioni di Ticinomoda, che rientrano nel nostro più ampio impegno tradizionale e storico per le condizioni quadro. In merito alle altre condizioni quadro, nel 2024 sono stati ottenuti due risultati positivi: il sì popolare al pacchetto fiscale e l’abrogazione della tassa di collegamento. Per questi due successi dobbiamo ringraziare la Camera di Commercio che, come sempre, ha svolto un lavoro davvero titanico, con tutte le associazioni di categoria che si sono impegnate con una sintonia e una congiunzione di sforzi che infondono un po’ di ottimismo in questo contesto agitato. Ringraziamo anche le autorità cantonali, Consiglio di Stato, Gran Consiglio, e popolo che, nell’ambito delle loro competenze istituzionali, con strumenti e entusiasmi diversi, hanno reso possibili queste scelte: due piccoli, piccoli passi necessari, indispensabili, ma per nulla scontati di questi tempi. Resta però molto, molto da fare.

Come le aziende, come le associazioni di categoria, anche il territorio deve fare la sua parte per mantenere la competitività, per trattenere qui chi qui svolge le proprie attività economiche e per attrarre aziende potenzialmente interessate. A maggior ragione in un contesto di difficile lettura, occorre essere particolarmente attenti e attivi nell’anticipare, prevedere per tempo, attuare provvedimenti positivi e essere particolarmente prudenti, invece, nell’adottare provvedimenti che aggravano il carico e le difficoltà di lavoro dei cittadini e delle aziende. Pensiamo alla formazione, alla fiscalità (che ha ancora un buon margine di miglioramento), alle infrastrutture, ma anche alla limitazione della burocrazia (aspetto molto scottante e decisamente in peggioramento negli ultimi anni), al buon funzionamento delle istituzioni. Forse proprio di questo ci vorrà parlare il Presidente del Governo, direttore del Dipartimento delle istituzioni, che ringraziamo per aver accettato di essere con noi per questa assemblea.

Sono convinta che in questi tempi turbolenti, il nostro Paese potrebbe profilarsi anche per la stabilità, l’affidabilità delle istituzioni, la certezza del diritto. Sono grandi valori delle nostre liberal-democrazie, di cui oggi specialmente vediamo l’attualità e la necessità; sono grandi valori che la Svizzera e il Ticino hanno saputo mettere in pratica in modo originale, creando una democrazia semidiretta stabile e dinamica insieme. Sono grandi valori di cittadinanza. Sono anche caratteristiche importanti per chi fa impresa: caratteristiche che il territorio non deve perdere, ma deve anzi mettere in atto costantemente e continuamente migliorare e perfezionare per accogliere aziende e attività, imprese e chi fa impresa. Ecco un terreno comune su cui lavorare insieme aziende, associazioni, cittadini, mondo imprenditoriale e mondo politico, il territorio per un futuro di opportunità.

*presidente di Ticinomoda

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