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Economia
12.01.2024 - 12:000

Addio a una storica azienda del settore lattiero-caseario. Chiude la LATI SA

Il sipario sull'azienda calerà a metà 2024 e ci saranno tra i 10 e i 12 licenziamenti. Da tempo viveva una crisi, il fallimento era stato evitato cinque anni fa e da lì si è incessantemente cercata una soluzione sostenibile

SANT'ANTONINO – Si chiude un capitolo importante della storia dell'industria legata al latte e al formaggio in Ticino: entro metà del 2024 infatti non ci sarà più la LATI SA, anche se lo storico marchio continuerà a essere sul mercato con marchio di prodotto, rafforzato addirittura come marchio ticinese nel medio-lungo termine.

Sul fronte dei posti di lavoro, potrebbero esserci tra i 10 e i 12 licenziamenti.

Da anni l'azienda è in difficoltà economiche e addirittura le operazioni di salvataggio, con nuovi azionisti, è stata avviata cinque anni fa, quando si riuscì a salvarla dalla chiusura. Da allora, sono state attuate diverse misure di stabilizzazione (nuovo piano industriale, aumento del capitale sociale, riduzione dei posti di lavoro, ecc), ma per contro le vendite non si sono sviluppate come previsto e le cifre si sono nuovamente deteriorate in modo significativo a partire dall'autunno 2022. Sarebbe stato indispensabile che i prodotti "Lati" si affermassero anche nella Svizzera tedesca. Nonostante gli sforzi, ciò non è avvenuto.

Inoltre, i costi strutturali dovuti alla struttura imponente per una lavorazione del latte piuttosto ridotta, sono elevati. Infatti, il latte lavorato e disponibile è troppo poco, circa 4 milioni di kg, insufficiente d'estate in quanto gli allevatori ticinesi portano tradizionalmente le loro mucche sull’alpe dove producono formaggio d’alpeggio ad alto valore aggiunto.

I problemi strutturali sono dunque un peso a lungo termine e si è cercata una soluzione, coinvolgendo il Cantone e gli azionisti di LATI per esempio il trasferimento completo della produzione nel Caseificio dimostrativo del Gottardo SA a Airolo, idea che però avrebbe portato a un investimento oneroso, tra i 7 e gli 8 milioni, che non si sa quanto sarebbero stati redditizi, data l'incertezza delle vendite. 

 

Ora il commercio e il confezionamento, compreso quello del formaggio d'alpe ticinese, saranno trasferiti alla Cetra Alimentari SA di Mezzovico. Ciò richiederà investimenti nella sede di Mezzovico per un totale di 600’000-800’000 franchi sul sito di Mezzovico. Il Consiglio di amministrazione di Cetra Alimentari SA ha dato il via libera.

La produzione dei formaggi “Lati” semiduri a crosta lavata, Merlottino, Fontella, Sole del Ticino, le Formaggelle ed i “Büscion”saranno in futuro affidati al Caseificio dimostrativo del Gottardo SA di Airolo. Si tratta di un volume di circa1,6 milioni di kg di latte o 140 tonnellate di formaggio. Gli investimenti che il Caseificio dimostrativo del Gottardo SA dovrà effettuare a tal fine sono economicamente sostenibili.

Per i formaggi molli "Lati" Brioso, Robiola/Tomino, Gorello, Quadratino e Formagini, per un totale di 90 tonnellate (1,1 milioni di kg di latte) e per il latte alimentare (latte pastorizzato), pari a circa 1,3 milioni di kg di latte, si sta valutando il trasferimento ad altri trasformatori di latte o caseifici in Ticino. La lavorazione di questi prodotti "Lati" non è ancora assicurata al momento. La chiusura del sito di S. Antonino è purtroppo associata anche alla rinuncia di posti di lavoro. LATI SA impiega attualmente 21 unità di personale (PE) e due apprendisti. Alcuni dipendenti e i due apprendisti saranno assunti da Cetra Alimentari SA (6 dipendenti e 1 apprendista) e dal Caseificio dimostrativo del Gottardo SA (2 dipendenti e 1 apprendista). Da 10 a 12 dipendenti dovranno essere licenziati, cosa di cui LATI SA si rammarica molto. Per questi dipendenti verrà elaborato un piano sociale di concerto con il Canton Ticino.

Il marchio "Lati" è ben radicato e suscita emozioni nel Canton Ticino. Appartiene a LATI SA e deve essere restituito al suo proprietario originario, l'Associazione Ticinese del Latte in seguito poi diventata la Federazione Ticinese Produttori di Latte (FTPL). "Lati" ha il potenziale per diventare un forte marchio regionale in Ticino. L'importante è che se sull'etichetta c'è scritto "Lati", il latte deve provenire dal Ticino e deve essere lavorato in Ticino.

La cooperativa dei produttori di latte della Svizzera centrale ZMP garantisce alla Federazione Ticinese dei Produttori Latte (FTPL) e ai produttori di latte ticinesi l'acquisto di tutto il latte che non può essere lavorato in Ticino. La ZMP accetta il latte ai normali prezzi di mercato. Non ci sono cambiamenti per i produttori di latte ticinesi. Essi rimangono membri della loro associazione lattiera FTPL.

La logistica sarà organizzata insieme alla FTPL e le discussioni sono già in corso. A medio-lungo termine, l'obiettivo deve essere quello di ritrasformare tutto il latte ticinese in prodotti ad alto valore aggiunto in Ticino, il che avrebbe un effetto positivo immediato sui prezzi del latte per i produttori ticinesi grazie all'eliminazione primaria dei costi di trasporto (in particolare il trasporto fuori dal Canton Ticino).

La liquidità per l'attività corrente di LATI SA e per il processo di trasformazione è garantita dagli azionisti.

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