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28.08.2015 - 10:060
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Giona Rinaldi, «vogliamo che il PS torni di sinistra e dinamico. Come GISO, faremo azioni forti»

I giovani socialisti promuovono una mobilitazione a favore degli apprendisti. «Sono sfruttati con ore in più non pagate e devono svolgere mansioni che nessuno vuole fare. Servono più controlli, e si rimetta al centro la formazione».

BELLINZONA - La Gioventù Socialista Svizzera organizza per domani, sabato 29 agosto, una mobilitazione a Berna a favore degli apprendisti, a loro avviso sottoposti a condizioni di lavoro e salariali. Interverranno apprendisti da tutta la Svizzera per raccontare le loro esperienze, poi vi sarà un dibattito che coinvolgerà politici da destra a sinistra per analizzare differenti approcci per un miglioramento del sistema di formazione professionale. Infine è stata lanciata una petizione. È stata l'occasione per fare due chiacchiere con Giona Rinaldi, membro del Comitato direttivo GS Svizzera e primo proponente per la lista GISO alle elezioni federali.Quali sono le vostre rivendicazioni in merito agli apprendisti?«La nostra più grande preoccupazione è riportare al centro la formazione, attraverso un controllo delle condizioni di essa e di lavoro. La regolamentazione in materia è insufficiente ma esiste. Vanno introdotte nuove tutele e delle commissioni paritetiche, per far sì che il salario minimo sia più elevato. Attraverso la raccolta firme, abbiamo avuto modo di parlare con molti apprendisti, e abbiamo ravvisato tanto stress, sfruttamento, week end di lavoro come favore al capo e straordinari non retribuiti, mansioni assegnate che non hanno a che fare col lavoro e che sono invece quelle che nessuno vuole svolgere. Secondo noi tutto ciò è frutto dei pochi controlli e della regolamentazione carente».Com'è la situazione degli apprendisti in Ticino rispetto a quelle del resto della Svizzera?«Non siamo né i primi negli ultimi in questo senso. Esistono cantoni in cui vi sono controlli maggiori e altri in cui sono minori, noi siamo nel mezzo».Chiedete migliori condizioni e stipendi più alti, non c'è il rischio che poi i datori di lavoro non assumano più gli apprendisti (la situazione, in merito, non è già delle migliori)?«È un ragionamento che esula dalla logica dell'apprendistato. Assumere un apprendista non dovrebbe essere una questione economica con profitto ma una missione di formazione e di qualità. Non credo che il non poter sfruttare per i week end o per ore in più sia una tragedia per i datori di lavoro. Non dico che un apprendista debba avere uno stipendio pieno, dato che sta imparando, però o si rispetta la missione di formazione con una retribuzione corretta oppure lo si usi come manodopera al giusto costo. Noi, naturalmente, propendiamo per la prima soluzione».Passando alle elezioni, qual è l'obiettivo della lista del GISO? Solo "portare acqua al mulino2 del PS?«È una domanda già sentita... Non siamo una lista di appoggio al PS, vogliamo portare i nostri argomenti e le nostre persone e ambiamo a un buon risultato: non un seggio perché i numeri sono contro di noi. Se poi portassimo un buon contributo ai socialisti, saremmo più che contenti. In percentuale a quanto puntiamo? Qualcuno di più esperto di me ha pronosticato che potremmo arrivare a un 2%, a mio avviso è un traguardo ambizioso e non so se raggiungibile».Ci sono altre 16 liste per il Consiglio nazionale, come vorrete profilarvi?«Si vedrà nei prossimi due mesi, la nostra filosofia è quella di un movimento alternativo che ama anche provocare, attraverso azioni e che porta messaggi forti attraverso canali non convenzionali. Penso per esempio al fatto che nei dibattiti televisivi avremo poco spazio, dunque faremo delle azioni sul territorio, delle provocazioni, suscitando anche scandalo. Su che argomenti? Lascio la suspence... Cerchiamo una comunicazione con canali più accessibili per tutti, e naturalmente useremo i social network, dati i pochi fondi che abbiamo a disposizione».Il PS è da tempo in crisi, Lurati ha dato le dimissioni, ora c'è Lepori che però farà solo interim, e il partito è alla ricerca di un presidente... i giovani della GISO non potrebbero dare un maggiore impulso ai "vecchi"?«È certamente uno dei nostri obiettivi. Parlo a titolo personale, perché all'interno della GISO non se ne è ancora discusso (anche se di sicuro tutti condividono): puntiamo a condizionare le scelte del PS per renderlo un movimento più conforme a come pensiamo debba essere un movimento di sinistra, più dinamico, tutte cose che ora non è. Le discussioni sono di buon auspicio ma non bastano. Il futuro presidente? Preferisco non sbilanciarmi, ci sono tanti nomi che potrebbero piacermi ma dipende anche da chi è disposto a candidarsi, perché una carica così richiede un impegno notevole. Della GISO non si proporrà nessuno, dato che molti studiano in Svizzera Interna e mancherebbe il legame diretto col territorio».
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