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02.06.2016 - 09:100
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Nove deputati e il Vescovo per il modello misto

Dopo quella di Quadranti imperniata sul doppio binario, Fiorenzo Dadò assieme a otto colleghi di vari partiti presenta una nuova iniziativa per l'insegnamento di storia delle religioni. Che piace a Monsignor Lazzeri

BELLINZONA - Doppio binario o sistema misto? Un paio di gironi fa Matteo Quadranti, dopo quella ritirata, aveva presentato una nuova iniziativa per l'insegnamento di storia delle religioni, pensando a un'ora obbligatoria più una opzionale per l'insegnamento confessionale. Ma non sarà l'unica proposta sul tavolo: nove deputati di partiti diversi puntano di nuovo sul sistema misto. Il primo firmatario è il pipidino Fiorenzo Dadò, assieme a lui il collega di partito Maurizio Agustoni, i deputati del PLR Giorgio Pellanda e Maristella Polli, della Lega Michele Guerra e Maruska Ortelli, la deputata dei Verdi Michela Delcò Petralli e Sergio Morisoli (La Destra) e Germano Mattei (Montagna Viva). Le motivazioni dell'atto ricalcano di fatto quelle di Quadranti: nella società odierna il tema religioso no può essere solo un fatto privato, come aveva detto anche al nostro portale Don Gianfranco Feliciani. Qualche liberale, segnatamente Maristella Polli, ritengono che l'opzione del binario misto farebbe sì che, rendendo facoltativa l'ora di religione confessionale, nessuno la frequenterebbe più. Fabio Käppeli, invece, ha ammesso che il binario misto gli piace ma che esso è difficilmente applicabile. Il PS non ne ha ancora discusso, i Verdi sono divisi. A favore del modello misto si è espresso ieri sul Giornale del Popolo il Vescovo Valerio Lazzeri. Il doppio binario, a suo avviso, non va bene perché costringerebbe gli allievi a fare una scelta, mentre con quello misto «lo Stato verrebbe chiamato a fornire un’alternativa valida a tutti quegli allievi non intenzionati ad avvalersi dell’attuale insegnamento religioso facoltativo». Conclude il suo intervento spiegando che la Chiesa è aperta al dialogo sul tema, «senza "genuflessioni" né da una parte né dall’altra», citando Quadranti che aveva incolpato lo Stato di non voluto il doppio binario perché si è inchinato al volere della Chiesa. Non accenna a chi dovrebbe pagare il corso di religione: Quadranti aveva chiesto che fosse la Diocesi stessa a farlo, a noi Don Feliciani aveva auspicato che invece toccasse allo Stato (come accade ora).
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