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15.06.2016 - 10:270
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«Prolunghiamo la prescrizione nel diritto di chiedere il rimborso delle prestazioni assistenziali»

La prescrizione assoluta passi da 5 a 10 anni: lo chiedono in un'iniziativa parlamentare elaborata nove deputati di cinque forze politiche diverse

BELLINZONA - Spesso, lo Stato non può chiedere il rimborso di quanto ottenuto tramite assistenza a causa dei ritardi nelle procedure fiscali, per cui capita che cinque anni dopo l'uscita dall'assistenza della persona non esista ancora una dichiarazione fiscale cresciuta in giudicato. Per questo, un'iniziativa interpartitica mira a prolungare a dieci anni il termine di prescrizione assoluta. Due leghiste, Amanda Rückert e Sabrina Aldi, tre liberali, Giovanna Viscardi, Andrea Giudici e Natalia Ferrara Micocci, due pipidini, Fiorenzo Dadò e Sabrina Gendotti, un socialista, Gianrico Corti e una democentrista, Lara Filippini, chiedono che l'articolo 42 LAS diventi «il diritto di rimborso e l’azione di regresso si prescrivono dopo un anno dal giorno in cui l’Autorità cantonale ha avuto conoscenza dei diritti dello Stato e, in ogni caso, dopo dieci anni dal giorno in cui la prestazione assistenziale è stata corrisposta». «Il diritto all’assistenza sociale al verificarsi di situazioni di indigenza è un principio ancorato nella nostra Costituzione federale all’articolo 115. La regolamentazione dei dettagli è lasciata ai Cantoni. In Ticino i principi generali, i singoli provvedimenti e la procedura sono regolamentati nella Legge sull’assistenza sociale (LAS; RL 6.4.11.1). L’assistenza sociale è un caposaldo del nostro Paese, un pilastro fondamentale che permette alle persone cadute in disgrazia di beneficiare per un certo periodo di aiuti statali, a favore loro e delle loro famiglie. Lo scopo ultimo dell’assistenza sociale deve però essere quello di eliminare le cause di disagio e di favorire l’inserimento sociale e professionale dei beneficiari della stesso. In caso di ritorno a miglior fortuna, nasce l’obbligo di rimborsare lo Stato degli aiuti corrisposti», spiegano nel testo i parlamentari. «Per l’esercizio del diritto di rimborso e di regresso da parte dei competenti servizi, l’art. 42 LAS prevede un termine di prescrizione relativa, che decorre in un anno dal giorno in cui l’autorità cantonale ha avuto conoscenza dei propri diritti, e un termine di prescrizione assoluta, che decorre in 5 anni dal giorno in cui la prestazione assistenziale è stata corrisposta. Ben consapevoli che purtroppo il numero delle persone in assistenza è in crescita e che molte persone non riescono più a risollevarsi dallo stato di indigenza che le costringe a ricorrere all’assistenza sociale, con occhio attento a promuovere misure di reinserimento sociale di queste persone, occorre comunque evidenziare che l’obbligo di rimborso non deve essere considerato un semplice optional». Esiste, infatti, «l’obbligo di rimborsare le prestazioni assistenziali corrisposte nasce se la persona ritorna a miglior fortuna, in caso di acquisizione di sostanza rilevante, eredità o altro. L’elemento che permette di stabilire se una persona è ritornata a miglior fortuna è in primis la dichiarazione fiscale», ma «spesso però purtroppo anche dopo 5 anni non è ancora disponibile una dichiarazione fiscale cresciuta in giudicato, in grado di fungere da base di riferimento per un eventuale rimborso. I ritardi nelle procedure fiscali sono un fatto noto. Il rischio è quello che nel frattempo perima il diritto dello Stato di poter chiedere il rimborso di eventuali prestazioni assistenziali». Per questa ragione, viene proposta «una modifica legislativa volta a portare a scadenza decennale il termine di prescrizione assoluta».
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