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28.09.2016 - 09:070
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

L'UDC passa all'azione. «Governo, applica il modello di Ginevra. E...»

Come aveva spiegato in un'intervista al nostro portale, il presidente Marchesi vuole anche che l'Esecutivo si rechi a Berna e che si crei un gruppo di lavoro. L'iniziativa fa scuola in altri Cantoni?

BELLINZONA - Sono passati tre giorni dal voto su "Prima i nostri". Ieri il PPD ha chiesto a gran voce che la responsabilità di trovare una legge d'applicazione sia soprattutto dell'UDC. E il partito democentrista non si tira indietro. Piero Marchesi ha annunicato che verranno presentate subito delle proposte al Governo, per un progetto in tre fasi. Il primo ricalca il modello di Ginevra, già applicato nell'Amministrazione, il quale prevede la priorità di assunzione a un disoccupato ticinese, a parità di requisiti. Marchesi, come aveva già spiegato in un'intervista al nostro portale il giorno successivo al voto, vuole estendere il modello, oltre che all'Amministrazione cantonale, agli enti pubblici come i Comuni, oltre ai parapubblici e ai sussidiati, come l’EOC, la SUPSI e l’Istituto IRE dell’USI. Il modello di Ginevra, prosegue il presidente UDC, dovrebbe essere realtà a partire dal primo gennaio 2017. A noi Marchesi aveva anche detto di volere tutto il Governo in corpore a Berna per spiegare in che cosa consiste la decisione del popolo, e lo conferma. Aveva dato una settimana, il tempo passa veloce... Il Consigliere Nazionale Marco Chiesa desidera che l'Esecutivo, «in vista della votazione degli Stati sull’applicazione del 9 febbraio si attivi a Berna affinché, come voluto dal popolo, si proceda con un’applicazione fedele dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa». Infine, chi dovrà trovare una legge d'applicazione? Il PPD aveva proposto una Commissione in Gran Consiglio, con presidenza democentrista e maggioranza a chi ha sostenuto "Prima i nostri". Marchesi non rifiuta l'idea ma ritiene che la maggior parte del lavoro vada effettuata fuori dal Parlamento, e auspica un gruppo di lavoro che comprenda, oltre gli iniziativisti, anche il mondo economico e quello sindacale (ma come abbiamo scritto ieri, in questi ambiti non tutti sono d'accordo: sinora, decisa a sedersi al tavolo appare solo AITI, i sindacati per contro lo farebbero solo se convocati). Insomma, nulla di diverso da quanto aveva spiegato il presidente nella nostra intervista, segno che le idee sembrano essere chiare, e si stanno concretizzando. Come riportiamo nella sezione Tribuna libera, in effetti l'UDC ha inviato una lettera con gli intenti che abbiamo riportato. Intanto, come accaduto per il burqa, pare che altri Cantoni vorrebbero lanciare un'iniziativa simile a "Prima i nostri". A San Gallo l'UDC sembra decisa, dato che ritiene che vi sia la pressione dei lavoratori germanici e austriaci, ed anche a Neuchâtel ci stanno pensando.
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