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03.02.2017 - 17:220
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

La rabbia del PS. «Chiudere 32 uffici postali vuol dire smantellare il servizio pubblico: inaccettabile!»

I socialisti si scagliano contro la decisione della Pista, che metterà sotto osservazione altri 43 uffici. «Chiediamo delle spiegazioni e invitiamo la popolazione a mobilitarsi»

BELLINZONA - 32 uffici postali da chiudere entro 3 anni, con altri 46 da porre sotto osservazione, ovvero potenzialmente a rischio. E il totale, in Ticino, è 113: il nostro Cantone dovrebbe essere il più colpito dalle misure. Sono numeri preoccupanti, (ed anche il Consiglio di Stato lo ha sottolineato), che non lasciano indifferenti il PS e il suo presidente Igor Righini. «Chiediamo delle spiegazioni e invitiamo la popolazione a mobilitarsi contro lo smantellamento del servizio pubblico postale nel nostro Cantone», si legge in una nota. «La quantità di uffici postali che la Posta intende chiudere – cui va sommata l’analisi di ulteriori 46 nei prossimi tre anni – è smoderata ed equivale allo smantellamento del servizio pubblico postale nel nostro Cantone». A livello parlamentare, i socialisti si sono mossi a favore degli uffici postali, e il Gran Consiglio ha approvato all’unanimità l’iniziativa cantonale proposta dal PS volta a frenare la riduzione dell’offerta della Posta in Ticino. Essa chiede che i cittadini possano opporsi alla decisione di chiusura di un ufficio postale raccogliendo lo stesso numero di firme che servono per un’iniziativa comunale. La legislazione, secondo quest’iniziativa, deve inoltre prevedere più servizi offerti dagli uffici postali così come investimenti nella formazione e nelle condizioni di lavoro al fine di migliorarne la qualità.  Le Camere federali però non si sono ancora pronunciate riguardo a quest’iniziativa cantonale, ed ora arriva la notizia della chiusura dei 32 uffici. «Oltre a un inaccettabile attacco al servizio pubblico, verrebbe meno anche il servizio universale che La Posta ha il dovere di garantire. Il PS chiede quindi che La Posta fornisca delle spiegazioni riguardo a questa decisione che relegherebbe il Ticino in una seconda zona del servizio postale così come le motivazioni a proposito della tempistica adottata»", tuona il Partito socialista. «Il servizio pubblico contribuisce a mantenere saldo il nostro Paese, soprattutto per quanto riguarda le regioni periferiche: va salvaguardato e i suoi posti di lavoro difesi». L'invito è anche alla popolazione, che deve «obilitarsi contro la chiusura degli uffici postali e afferma che sarà presente e attivo al fine di impedire quest’inaccettabile smantellamento del servizio pubblico postale».
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