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22.02.2017 - 18:210
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

I pipidini bacchettano Lega e UDC su "Prima i nostri". "Non vogliamo lavorare da soli". Pronta un'iniziativa per USI e SUPSI

Ghisla propone la preferenza indigena in alcune assunzioni accademiche, il partito fa notare che "da chi ha la maggioranza assoluta in Commissione non è arrivato quasi nulla"

BELLINZONA - Il PPD punzecchia l'UDC ("tutti siamo ancora in attesa della Legge di applicazione che durante la campagna l’UDC assicurava essere già pronta) su "Prima i nostri" e annuncia che, grazie al suo rappresentante Simone Ghisla, la Commissione speciale per l’attuazione dell’iniziativa popolare ha presentato l’iniziativa parlamentare "Preferenza indigena per il personale amministrativo, bibliotecario, tecnico e ausiliario dell’Università della Svizzera italiana (USI), della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) e degli Istituti di ricerca. Analizzando il comportamento di USI e SUPSI si sono notate delle nette differenze. "Un'attenta analisi dello statuto dell'USI e del regolamento sulle condizioni generali di lavoro per il suo personale amministrativo, bibliotecario, tecnico e ausiliario, ha permesso di evidenziare ottime condizioni di lavoro e un'eccellente protezione del dipendente. Non vi è tuttavia traccia di una volontà di tutela del mercato del lavoro indigeno. La stessa analisi sulle direttive interne emanate dalla SUPSI e del suo regolamento del personale, oltre che mettere in risalto la medesima volontà di tutela del dipendente, permette invece di evidenziare una direttiva volta a valorizzare le figure professionali residenti sul territorio". La SUPSI, dunque, "sebbene non in maniera vincolante, si sia dotata di una regolamentazione interna che in tempi non sospetti già guardava con particolare riguardo al mercato del lavoro indigeno". Pur tenendo conto del fatto di dover salvaguardare il livello degli istituti universitari ticinesi (si pensi che il 90% dei dottorandi è straniero), si propone di aggiungere all'articolo 10, quello relativo alle Assunzioni, un capoverso: "Nell'assunzione del personale amministrativo, bibliotecario, tecnico e ausiliario, l'Università della Svizzera italiana, la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana e gli Istituti di ricerca, a parità di requisiti e qualifiche e salvaguardando gli obiettivi aziendali, devono dare la precedenza alle persone residenti, purché idonee a occupare il posto di lavoro offerto". Il PPD sottolinea come l'iniziativa sia partita da Ghisla, il quale "ha dato prova di responsabilità e di un atteggiamento costruttivo rispettoso della volontà popolare, promuovendo una proposta volta a prevedere la preferenza indigena nelle assunzioni effettuate da USI, SUPSI e Istituti di ricerca. Questo, lo ricordiamo, dopo che Simone Ghisla, lo scorso mese di gennaio, aveva proposto una misura analoga per EOC, istituti, cure a domicilio e formazione". Mentre "si constata che da quei partiti che in seno alla Commissione detengono la maggioranza assoluta è arrivato quasi nulla, sebbene manchi poco più di un mese alla consegna del rapporto finale, così come deciso dal Gran Consiglio": ovvero, l'UDC, per i pipidini ferma sul posto. Il PPD specifica di essersi assunto "questo compito demandato dalla popolazione con serietà e nel pieno rispetto della volontà democratica, ma non è disposto a lavorare da solo senza l’aiuto concreto delle altre forze politiche. L’elaborazione delle modifiche legislative orientate a favorire i lavoratori indigeni è un lavoro complesso che richiede l’impegno di tutti, Lega e UDC compresi".
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