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01.06.2017 - 09:000
Aggiornamento: 04.04.2021 - 18:11

Semaforo rosso alle Poste. Ghisolfi, "il Ticino è unito, Governo compreso. Ma la strada è tutta in salita"

La sindacalista commenta l'incontro avvenuto ieri tra le parti. "Continuiamo però a raccogliere firme per cambiare la legge, l'unico modo per non veder smantellato il servizio pubblico"

BELLINZONA - Il Governo al gran completo ieri ha incontrato una delegazione della Posta. È emersa una buona notizia, ovvero che si sono ridotti gli uffici postali che il Gigante Giallo intende chiudere entro il 2020.

L'incontro rientra in una serie di discussioni previste coi Cantoni, che saranno classificati come verdi, gialli o rossi a seconda del disaccordo che mostreranno di fronte alle intenzioni di chiudere. Nadia Ghisolfi, sindacalista transfair, in prima linea in questa battaglia, aveva auspicato una ferma condotta di opposizione.

Le abbiamo chiesto di che colore è a suo avviso ora il Cantone, e se è soddisfatta di quanto emerso.

"Credo che il Cantone sia stato classificato come rosso in quanto da più parti e praticamente a tutti i livelli si sono sollevate obiezioni: parlamento, comuni, sindacati, popolazione, dipendenti, eccetera. Anche l’esecutivo cantonale ha condiviso le preoccupazioni evidenziate e se ne è fatto portavoce. Auspico quindi che il Consiglio di Stato continui in questo senso a difendere l’importanza e la capillarità del servizio pubblico e del mantenimento dei posti di lavoro decentralizzati - e qualificati - sul territorio. Solo in questo modo la Posta Svizzera potrà davvero adempiere al suo mandato", ci ha detto.

"Per il momento quindi mi sembra che il Consiglio di Stato sia dalla stessa parte dei cittadini e del legislativo; ne avremo conferma al momento anche della risposta alla recente interpellanza che verteva proprio a conoscere i contenuti di questo secondo incontro".

Ma non è tempo di gioire. "La strada però è tutta in salita: anche se la Posta sembra aver accolto alcune delle rimostranze è disposta solo in parte a ridurre il suo piano di chiusura ed in ogni caso questo vale solo fino al 2020. E dopo? Non ci sono garanzie, e la data del 2020 non è una prospettiva così lontana.Cont Nel frattempo continueremo quindi a raccogliere le firme a livello svizzero (https://www.change.org/p/stop-alla-chiusura-degli-uffici-postali-arrêter-à-la-fermeture-des-offices-de-poste-stop-zur-schliessung-der-poststellen) per sensibilizzare la politica a livello federale e far sì che la Legge venga cambiata, in quanto solo in questo modo si può davvero impedire uno smantellamento del sevizio pubblico".

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