BELLINZONA - "Governo, quando inizi a lavorare?". La legislatura è cominciata da poco ma l'UDC va già all'attacco. Non è piaciuta la decisione di rinunciare all'OLMA per risparmiare, tanto meno quella di non investire per rendersi adatti a ospitare il prologo e due tappe del Tour de France nel 2027 o 2028.
I democentristi non ci stanno: "Queste decisioni, puramente simboliche, non sembrano altro che una capricciosa ripicca contro chi ha votato il “Decreto per il pareggio dei conti nel 2025” o meglio, contro chi costringe il Governo a non sprecare i soldi dei contribuenti. Il gruppo UDC depositerà un’interrogazione articolata a riguardo per obbligare il Governo a determinarsi in modo chiaro", si legge in una nota-
"Il 15 maggio scorso il popolo ha dato il chiaro mandato al Governo di pareggiare i conti entro il 2025 e perciò di risparmiare tra gli 80 ai 100 milioni di franchi sull’arco di tre anni. Ora, l’Esecutivo dopo aver perso un anno intero menando il can per l’aia, ha deciso tutto d’un botto di rinunciare a due iniziative di pubblico interesse, che avrebbero portato al Ticino non solo visibilità e pubblicità internazionale, ma anche degli introiti concreti sul territorio. Queste rinunce sono un risparmio alibi e sembrano avere lo squallido obiettivo di far cambiare l’opinione pubblica sul “Decreto per il pareggio dei conti nel 2025”.
Insomma, per l'UDC sono decisioni simboliche e strumentali, atte solo a mettere in cattiva luce il decreto proposto e poi approvato dal popolo. "Rinunciare a ospitare la partenza del Tour de France (tra quattro o cinque anni, nel 2027 o 2028) e a partecipare come Cantone ospite alla fiera agricola OLMA a San Gallo l’anno prossimo permetterebbe, secondo il Governo, di risparmiare 6.5 mio di franchi. Il costo per questi due eventi appare esagerato, ma è piuttosto chiaro che il maldestro intento del Governo sia quello di rifiutare il sostegno a progetti molto
popolari, a cui nessun Governo con un minimo di buon senso rinuncerebbe, per mettere in cattiva luce il Decreto approvato dal popolo. Il tutto continuando con il tassa e spendi che si è rivelato il marchio di fabbrica del Governo ticinese", insiste il partito.
"Governo che, invece di giochicchiare, è chiamato a ridurre la spesa strutturale, analizzando i costi permanenti e cercando di razionalizzare l’operato dello Stato. Se ad un anno di distanza dal voto popolare sui risparmi siamo al punto di dover falciare due importanti progetti, dal contributo finanziario piuttosto modesto, significa che verosimilmente il Governo non ha ancora iniziato l’esercizio e, forse ancora peggio, non ha nemmeno l’intenzione di farlo seriamente", è l'analisi. "Se questi sono i piani di rientro del Governo, è legittimo chiedersi e preoccuparsi per quel che ne è dell’esplosione dei conti del personale, dei beni e servizi e dei sussidi a pioggia. L’UDC ha presentato numerose proposte di vero risparmio, quasi tutte inevase. Allora ci si chiede davvero: Governo, quando comincierà a lavorare?".
L'UDC ha anche inviato una interrogazione al Consiglio di Stato sul tema.