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05.03.2024 - 15:460

Fonio, Gianini e Marchesi sollecitano il Consiglio Federale: "Quali possibilità d’intervento nei confronti di misure unilaterali da parte dell’Italia?"

"Questa operazione comporterebbe la disapplicazione dell’Accordo sulla fiscalità dei frontalieri e il regime impositivo ancora recentemente concordato"

BERNA –  Negli scorsi mesi in Italia sono state avanzate varie proposte a più livelli istituzionali, volte nelle intenzioni a tutelare il proprio (dell’Italia) mercato del lavoro nelle zone di confine. Parimenti vi è notizia di attività d’indagine intrapresa dall’Italia nei confronti dei frontalieri che risultano anche titolari di Sagl in Svizzera, specie in Ticino”. Inizia così il testo dell’interpellanza inoltrata al Consiglio federale dai consiglieri nazionali Giorgio Fonio, Simone Gianini e Piero Marchesi.

“Come già accaduto con la contestazione di stabili organizzazioni delle banche svizzere in Italia qualche anno fa e cosi come sta appunto accadendo ora con l’assoggettamento del salario netto del vecchio frontaliere alla quota di compartecipazione del 3-6% da destinare al servizio sanitario nazionale italiano, lo scopo di queste ulteriori iniziative italiane sembrerebbe essere quello di attrarre ad imposizione i redditi di questi contribuenti, nel caso di titolari di Sagl, che non dovrebbero quindi più essere considerati frontalieri, e cioè dipendenti, ma indipendenti. I periodi fiscali di riferimento sarebbero gli ultimi cinque. Per tali periodi, le imposte alla fonte sono già state regolarmente prelevate sui frontalieri, così come anche i ristorni già versati all’Italia”.

Secondo i tre consiglieri nazionali, “questa operazione, comporterebbe la disapplicazione dell’Accordo sulla fiscalità dei frontalieri e il regime impositivo ancora recentemente concordato. In assenza di avvisi o azioni contrari, si ricadrebbe in una situazione di acquiescenza, da parte svizzera, con implicita accettazione di simili azioni”.

Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte al CF:

1. Il Consiglio federale è al corrente di tali misure?

2. Cosa intende fare nei confronti di tale prassi italiana che comporterebbe una doppia imposizione sui redditi dei frontalieri oggetto d’indagine?

3. Qualora l’Italia procedesse effettivamente nei termini indicati, il Consiglio federale intende richiedere la restituzione dei ristorni versati?

4. Quali misure, eventualmente anche di reazione da parte Svizzera, intende prendere il Consiglio federale nei confronti di iniziative unilaterali italiane che si ponessero in contrasto con i trattati internazionali sottoscritti e le diffuse dichiarazioni d’intesa politica?

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