POLITICA
No al nodo intermodale, "ma è sempre colpa dei cittadini?"
Andrea Giudici interpella il Governo e punge Zali: "Colpisce che a rigettare il progetto siano stati proprio quei Comuni che avrebbero dovuto trarne maggior beneficio"

LOCARNO – La bocciatura del progetto del nodo intermodale di Locarno-Muralto continua a far discutere. Nel pomeriggio di oggi, il deputato UDC Andrea Giudici (primo firmatario) ha inoltrato un'interpellanza al Consiglio di Stato.  

Il recente voto popolare che ha portato alla bocciatura del progetto per il nodo intermodale della stazione di Locarno-Muralto ha sollevato numerose reazioni, in particolare da parte del Direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali. In un'intervista apparsa sulla stampa, il Consigliere di Stato ha affermato che "personalismi e rivalità sono contrari all’interesse dei cittadini",  attribuendo implicitamente l’esito negativo, non alla scarsa qualità del progetto o al modo in cui è stato presentato, bensì alla frammentazione istituzionale e alla litigiosità degli attori locali", si legge nella premessa dell'atto parlamentare. 

"Colpisce - aggiunge - che a rigettare il progetto siano stati proprio quei Comuni che, secondo il Direttore del DT, avrebbero dovuto trarne il maggior beneficio. Questo fatto dovrebbe portare a una riflessione sulla qualità del lavoro preparatorio e progettuale svolto dal Cantone e sulla reale condivisione degli obiettivi con il territorio, più che a un giudizio sommario sui cittadini o sulle istituzioni locali. In una democrazia diretta come quella ticinese, i cittadini hanno il diritto – e il dovere
– di esprimersi liberamente sui progetti che li toccano da vicino".

E ancora: "Trincerarsi dietro accuse generiche ai "personalismi" locali per giustificare una sconfitta alle urne rischia di delegittimare questo diritto fondamentale e di nascondere eventuali responsabilità politiche o progettuali".

Alla luce di quanto esposto, ecco le domande sottoposte al Governo: 

1. Il Consiglio di Stato condivide la posizione del direttore del Dipartimento del territorio secondo cui la bocciatura del progetto è principalmente da attribuire a dinamiche personalistiche e alla frammentazione istituzionale locale?

2. È stato svolto un esercizio di analisi critica all’interno del Dipartimento in merito alla comunicazione, alla pianificazione e alla gestione del progetto, per capire le ragioni profonde della sua mancata accettazione popolare?

3. Non ritiene il Consiglio di Stato che la responsabilità di una mancata condivisione del progetto da parte della popolazione debba, almeno in parte, essere ricondotta anche a una carenza nel processo di coinvolgimento e informazione da parte del Cantone?

4. A quanto ammontano i costi sostenuti finora per il progetto, e quali saranno le conseguenze finanziarie della sua bocciatura per il Cantone e per i Comuni coinvolti?

5. Il Consiglio di Stato intende comunque riproporre, sotto altra forma, il progetto bocciato, tenendo conto delle indicazioni fornite dai referendisti, ovvero di progettare l’opera nel comparto FFS a nord della stazione?

6. In che modo e in che tempi il Consiglio di Stato intende coinvolgere i promotori del referendum per arrivare più facilmente a una soluzione condivisa?

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