"Un potere in crisi di rappresentatività, che non sa più fare altro se non ricorrere all’arroganza, alla minaccia e all’intimidazione"
di Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini
Non abbiamo ancora ricevuto nulla ufficialmente, ma abbiamo appreso che la deputata PLR Cristina Maderni avrebbe sporto una denuncia penale nei nostri confronti per presunti reati contro l’onore.
Questo passo sarebbe legato all’interrogazione parlamentare che, lo scorso 17 giugno, abbiamo presentato riguardo ai rapporti tra politica, magistratura e mondo economico, emersi dalla vicenda Hospita. Si tratta di una questione che, al di là degli aspetti giudiziari, solleva nodi politici di grande rilevanza.
Non a caso, in una nota indirizzata alla Commissione della gestione pochi giorni fa, i servizi del Gran Consiglio scrivevano: “Le vicende sollevate dall’interrogazione n. 115.25 pongono interrogativi rilevanti in merito alla trasparenza dell’azione pubblica e alla necessaria separazione tra politica, interessi economici e giustizia. Pur in assenza di responsabilità penali formalmente accertate, spetta al Parlamento, nell’ambito dell’esercizio della propria funzione di Alta vigilanza, valutare se promuovere un chiarimento pubblico e istituzionale. Ciò al fine di tutelare la credibilità delle istituzioni, rafforzare la fiducia dei cittadini e prevenire ogni rischio – anche solo percepito – di indebite commistioni tra ambiti che devono restare distinti.”
È proprio partendo da simili considerazioni che abbiamo elaborato e depositato la nostra interrogazione con ben 64 domande. Ora, come era prevedibile, si cerca di usare l’arma giudiziaria per tappare la bocca a noi e a chiunque voglia denunciare intrecci e conflitti di interesse. Una sorta di guerra preventiva.
La deputata Maderni, con questo atteggiamento, incarna alla perfezione l’arroganza di una classe politica che continua a muoversi secondo il motto: “voglio, posso, comando”.
E che dire poi della deputata Maderni che non sente nemmeno il bisogno di astenersi dai lavori della Commissione della gestione chiamata a pronunciarsi sulla nostra interrogazione e, allo stesso tempo, cita in giudizio gli autori della interrogazione? Nessuna vergogna!
Sono gli stessi – con in testa i potentati PLR – che hanno tentato di zittire noi e ogni forma di opposizione in Parlamento attraverso l’infelice proposta di introdurre una soglia di sbarramento per l’entrata in Parlamento. E che ora provano a ottenere lo stesso risultato con la pressione giudiziaria: far tacere chi disturba i loro interessi.
Nella nostra interrogazione abbiamo citato esclusivamente documenti pubblici, decisioni note, materiali la cui divulgazione riteniamo fondamentale per garantire trasparenza politica. Abbiamo agito come parlamentari convinti che i cittadini e le cittadine di questo Cantone abbiano il diritto di essere informati in modo chiaro su ciò che accade dietro le quinte di un potere politico in crisi di rappresentatività, che non sa più fare altro se non ricorrere all’arroganza, alla minaccia e all’intimidazione.
* deputati MPS