POLITICA
Fresa bloccata nel Gottardo, Quadri e Gianini: "Chiarezza su tempi e costi"
I due consiglieri nazionali interpellando il Consiglio federale: il Cantone è stato informato dei problemi geologici
TIPRESS/GOLAY

BERNA – Il secondo tubo autostradale del San Gottardo torna al centro dell’attenzione politica. Dopo le rivelazioni della SRF e di un’inchiesta giornalistica sui problemi incontrati nei primi metri dello scavo sul versante sud, due consiglieri nazionali ticinesi – Simone Gianini (PLR) e Lorenzo Quadri (Lega) – hanno depositato due interpellanze distinte ma simili nella sostanza: chiedere trasparenza al Consiglio federale su ritardi, costi e gestione dell’opera.

Lo scorso febbraio i lavori erano partiti con l’obiettivo di completare il nuovo tunnel entro il 2030, per poi risanare quello esistente entro il 2033. Ma già a giugno, come confermato dall’Ufficio federale delle strade (USTRA), la fresa meccanica aveva dovuto fermarsi a causa di “condizioni geologiche complesse”, imponendo l’uso dell’esplosivo per circa mezzo chilometro. Una soluzione che ha comportato un ritardo stimato di 6-8 mesi e un aggravio di circa 20 milioni di franchi. Ora, però, c’è chi teme un rinvio fino a due anni.

Gianini chiede al governo di fare chiarezza sulla reale entità del problema geologico, se il rischio fosse già stato considerato in fase di progettazione, e quali siano oggi le prospettive temporali e finanziarie aggiornate rispetto ai 2,14 miliardi preventivati. Il consigliere nazionale del PLR vuole inoltre sapere quali conseguenze ricadranno sul cantiere e sulla popolazione di Airolo, chiamata a convivere con un’opera che modificherà il volto del paese.

Quadri, dal canto suo, mette l’accento sulla comunicazione: perché l’imprevisto non è stato reso noto subito? I Cantoni, Ticino in primis, sono stati informati in tempo reale? E soprattutto, corrisponde al vero che due perizie già in passato avevano segnalato l’inadeguatezza del metodo di scavo scelto? Domande che si accompagnano al nodo politico della trasparenza: il deputato leghista chiede al Consiglio federale di informare chiaramente le Commissioni dei trasporti del Parlamento e di verificare eventuali responsabilità e negligenze.

Il San Gottardo è la principale arteria di collegamento nord-sud e un ritardo di anni rischierebbe di avere pesanti conseguenze sulla mobilità e sull’economia ticinese. Per questo i due deputati, pur con sensibilità diverse, convergono su un punto: i cittadini hanno diritto di sapere cosa sta succedendo davvero sotto la montagna simbolo della Svizzera.

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