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21.03.2016 - 11:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Pozzo Polenta? Tout va bien, Madame la Marquise!

di Andrea Stephani, co Coordinatore I Verdi del Mendrisiotto

Domani, martedì 22 marzo, ricorre il World Water Day, la giornata mondiale dell’acqua. Dopo la nota vicenda del Pozzo Polenta di Morbio Inferiore, nel Mendrisiotto festeggeremo questa ricorrenza con l’amaro in bocca. Un retrogusto sgradevole dovuto, in parte, alla risposta inviata in data 8 marzo e firmata dal Consigliere di Stato Norman Gobbi a Morbio Verde, che nel giugno dello scorso anno, in una decina di giorni circa, aveva raccolto ben 1'501 firme per chiedere l’inasprimento delle pene per i reati ambientali. Stando alla Cancelleria dello Stato, punire più severamente chi inquina non è una priorità perché “il concetto di colpa per reati ambientali copre già sufficientemente anche la fascia delle negligenze e delle colpe minori. Da qui la non determinazione della multa minima consente allo Stato di soppesare le contravvenzioni in base alla loro effettiva gravità”. La storia della prescrizione del caso del Pozzo Polenta ne è proprio un fulgido esempio, non c’è che dire. Tanto che, nella missiva recapitata a Paola Sciolli ed Ermanno Canova, si arriva addirittura a sostenere che “(…) possiamo affermare che da un lato il dispositivo cantonale di controllo e di intervento consente di perseguire efficacemente chi inquina le acque, assicurando nel contempo la necessaria prevenzione, mentre dall’altro lato le normative federali e cantonali attualmente in vigore tutelano in modo adeguato l’ambiente”. Insomma, attorno al moribondo Pozzo Polenta si è fatto solo tanto rumore per nulla. Ma davvero “tout va très bien Madame la Marquise”? Una causa penale durata sette anni che ne ha cancellati quaranta di approvvigionamento idrico è un esempio di “efficace intervento dello Stato”? Come si è potuto giungere, dopo l’insolito avvicendarsi di cinque procuratori, alla prescrizione? Chi sono i responsabili e come mai sono rimasti impuniti? Sempre per il Cantone, “la casistica legata agli incidenti indica tuttavia che all’origine degli stessi vi sono negligenze di operatori piuttosto che difetti negli impianti. Si tratta quindi più di un problema di formazione e sensibilizzazione del personale che di natura tecnica o edile degli impianti”. È solo un problema di negligenza e sensibilità, già. La negligenza di quei funzionari e di quelle forze politiche che, in passato, hanno consentito di ritagliare in maniera fantasiosa le zone di protezione attorno al Pozzo Polenta, al fine di consentire la costruzione di uno svincolo autostradale e di due grandi generatori di traffico come Serfontana e Centro Breggia, quest’ultimo dotato pure di una stazione di benzina e di una lavanderia chimica. Negligenza e (mancanza di) sensibilità di coloro che oggi, di fronte ad un chiaro caso di malagiustizia, fingono di non vedere alcun problema per non doverlo risolvere, mancando di rispetto alla popolazione di Morbio Inferiore, ai 1'501 firmatari della petizione e a quelle persone, come il compianto Enrico Arcioni, che si sono battute e continuano a farlo per lasciare ai nostri figli un mondo perlomeno altrettanto vivibile dii quello che hanno ricevuto in eredità dai loro padri. Andrea Stephani, co Coordinatore I Verdi del Mendrisiotto
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