"Il loro impiego è ormai diventata prassi comune in una molteplicità di contesti. In contraddizione con le misure anti-rumore della Città"
di Renato Reichlin (nella foto una caricatura realizzata con l'Intelligenza artificiale)
Vorrei tranquillizzare l’Ata, l’Associazione Traffico e Ambiente: quanto è successo l’8 maggio con l’abuso dell’elicottero non è un’eccezione per i bellinzonesi, che convivono da tempo e pressoché quotidianamente con il rumore degli elicotteri. Il loro impiego è ormai diventata prassi comune in una molteplicità di contesti: a Bellinzona l’impiego dell’elicottero in un cantiere è probabilmente un vantaggio per qualcuno che però penalizza una vasta cerchia di concittadini.
Alla faccia della sostenibilità e in contraddizione con le misure anti-rumore della Città: la scelta dell’asfalto che diminuisce l’impatto sonoro del traffico o il limite dei 30km/h introdotto con finalità di sicurezza e di impatto ambientale e fonico.
Spesso tali voli fanno rumorosa concorrenza con l’uso altrettanto smodato di altre sciagure foniche, come i soffiatori che molti (anche dipendenti comunali) smanettano per convincere quattro foglie a rifugiarsi in cespugli che gli zefirelli bellinzonesi liberano poco dopo...
D’altra parte Bellinzona è diventata terra di nessuno anche per la cementificazione selvaggia e l’architettura più banale, coerentemente con la volontà del Municipio di desertificate Piazza Simen e Viale Stazione, dove le piante, di cui godiamo ombra e frescura, l’hanno vista brutta se non fosse stato per l’intervento di lodevoli concittadini.
Vedo una certa stanchezza nell’(in)azione municipale: credo sia ora di assicurarci qualche cambiamento...