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08.09.2017 - 11:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

L'amarezza di Dadò, "l'insulto sistematico ci ha anestetizzati. Anche in politica si fa come le tre scimmiette, per convenienza, quieto vivere o paura"

Il presidente del PPD dice la sua dopo il pezzo di Righinetti. "Il caso Caverzasio finirà nel dimenticatoio senza aver cambiato nulla: mi auguro che almeno chi ne è vittima suo malgrado sappia farne tesoro. Chissà di cosa hanno paura le classi cosiddette pensanti del Cantone"

di Fiorenzo Dadò*, dopo l'articolo di Righinetti (vedi suggeriti)

L’articolo prende spunto dal caso che vede implicati i colleghi Mattei e Caverzasio, ma sono anni che assistiamo ad insulti gratuiti, calunnie e denigrazioni in pericoloso crescendo.

Cosa pensiamo del caso Caverzasio

Che sia chiaro. Per noi quel che fa o non fa nel letto di casa sua Daniele Caverzasio non interessa assolutamente nulla! Sono affari esclusivamente suoi e gli portiamo il massimo rispetto. Come dice giusto Righinetti, “scrutare nel buco della serratura di un cittadino (politico o no) è puro voyeurismo”.

L’unica cosa che interessa tutti, ma per la quale spetta solo alla Magistratura esprimersi, è sapere se Caverzasio è implicato concretamente in questa triste vicenda giudiziaria, se sapeva e semmai cosa sapeva, e se, grazie al suo importante ruolo nel Consiglio di Amministrazione dell’Ente Ospedaliero, abbia o no fatto pressioni presso le direzioni degli ospedali per ottenere favoritismi nell’assunzione dell’infermiere indagato.

L'insulto sistematico ci ha anestetizzati

Oggigiorno il sistematico dileggio delle persone, lo scherno, la calunnia, le volgarità più infamanti che riempiono i blog dei giornali online e i così detti social come Facebook, dove addirittura si è giunti a rallegrarsi per la recente morte violenta di una giovane madre di colore, senza che nessuno o quasi abbia professato sillaba, sembrano avere anestetizzato la nostra capacità critica e quel sano germe dell’indignazione, tanto necessario alla vitalità di una democrazia.

C’è da chiedersi, a parte qualche voce coraggiosa che compare qua e là, dove si siano nascoste o di cosa hanno paura le classi cosiddette pensanti e le molte persone di buonsenso che vivono in questo Cantone.

La classe politica e l'opportunismo

Anche nella classe politica prevalgono purtroppo le tre scimmiette e l’opportunismo.

Si tende perlopiù a subire gli sgarbi, impassibili, facendoli passare come se fossero cosette tra “soci”, cancellabili con la pacca sulla spalla accompagnata da un'amichevole "ciapatala mia ", così il giorno dopo si può far finta di nulla quando ci si ritrova agli aperò o al bar del Gran Consiglio. In realtà si preferisce non reagire, far silenzio, a volte per convenienza, quieto vivere o per paura, e quasi nessuno ha il coraggio o sente il dovere morale e civile di stigmatizzare pubblicamente le incoerenze e le volgarità, reagendo con fermezza!

L'antidoto e la conclusione

Di fronte all’inciviltà e a coloro che fanno strame della correttezza e del rispetto, non ci sono antidoti validi, se non l’esempio.

Quest’ultima storia di insulti e denigrazioni gratuite finirà nel dimenticatoio senza probabilmente aver cambiato nulla, esattamente come le molte altre storie vergognose di linciaggio che costellano gli ultimi decenni di cronaca di questo Cantone.

È da sperare che almeno questa volta, chi ne è vittima suo malgrado, sappia farne tesoro, seminando attorno a lui qualche riflessione come questa riportata da Righinetti.
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