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Cronaca
10.11.2017 - 19:070
Aggiornamento: 21.06.2018 - 14:17

Ricevevano meno stipendio di quanto previsto dai contratti: proseguono le indagini sulla società di Grono

Dopo il blitz in alcuni cantieri ferroviari in Ticino, gli inquirenti stanno vagliando la posizione di alcune persone, residenti in Italia e attive presso la società con sede a Grono, o comunque per il suo titolare, per una situazione di illegalità nella retribuzione dei lavoratori

GRONO - In relazione all'intervento dello scorso mercoledì 8 novembre 2017 su alcuni cantieri ferroviari in Ticino, la Polizia cantonale e il Ministero Pubblico comunicano che, grazie allo stesso, sono state raccolti molti documenti e informazioni utili per il proseguimento dell'inchiesta.

Non sono stati fatti arresti, ma gli inquirenti stanno vagliando la posizione di alcune persone, residenti in Italia e attive per la società con sede a Grono o comunque per il suo titolare, circa una possibile situazione di illegalità nell'ambito della retribuzione degli operai che hanno lavorato in Svizzera alle dipendenze della società o per la stessa, ma tramite agenzie di collocamento.

In sostanza vi è il sospetto che gli operai abbiano ricevuto uno stipendio molto inferiore rispetto a quello dovuto secondo i contratti in vigore nel settore, sia attraverso la notifica da parte dei responsabili della società alle agenzie di collocamento di meno ore rispetto a quelle effettivamente svolte, sia attraverso la retrocessione dei salari ricevuti in Svizzera agli stessi responsabili.

L'ipotesi di reato principale è quella di usura. L'inchiesta è alle fasi iniziali e per garantirne il miglior esito al momento non verranno rilasciate ulteriori informazioni.
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