«Ormai da cinque anni seguo la Nazionale passo passo, ho sempre viaggiato con loro, mi dà una soddisfazione incredibile perché stare con la tua nazionale di calcio è ciò che sogni da bambino. Poi il caso vuole, forse per una vicinanza di età, forse per una simpatia reciproca, che con alcuni di loro sono amico, li vedo e li sento anche fuori dal campo. Questo mi riempie d'orgoglio, penso a Mehmedi, Xhaka, Seferovic, Dzemaili. Con Valon siamo amici da quando avevamo dieci anni, è strano vederci uno calciatore e uno giornalista... Quando la squadra perde ai rigori e li vedi piangere, o Xhaka sbaglia fa star peggio, ti metti nei panni di un amico. A volte fungi da sfogo, mi è successo che dei giocatori venissero da me per parlare con qualcuno che non siano i compagni, è un rapporto meraviglioso».