«Onestamente, credevo sarebbe stata peggio. Il fatto è che noi non sappiamo tutto quello che accade, è come calata una cortina di fumo da parte delle autorità. Visto che mi sono fatto portavoce di questo tema, diversi cittadini spesso mi chiamano segnalando incursioni di polizia o arrivo di ambulanze, io stesso chiamo i giornali ma nessuno ne parla mai. La popolazione, ad ogni modo, segnala persone ubriache, non rispetto degli orari di rientro, dichiarazioni sessuali eccetera. Il centro si trova vicino a un noto ritrovo balneare sul fiume, e temevo che gli ospiti, che vengono da paesi dove il rispetto della donna è secondario, potessero approfittarne per spiare le donne in costume. Infatti, qualcuno è stato visto masturbarsi. Chi frequenta la zona dice che non è infastidito, ma so di molti che hanno scelto di non andarci più».