BELLINZONA - Fra i Comuni ticinesi vige il principio della solidarietà finanziaria, i più ricchi danno un contributo ai più poveri. I Comuni del Bellinzonese sono fra i beneficiari del “contributo di livellamento”, con importi in rapida crescita: in pochi anni (sommando i 17 Comuni coinvolti nel processo aggregativo) si è passati da 10 a 15 milioni di franchi. Dai Comuni paganti, Lugano in testa, sempre più giungono lamentele e richieste di revisione del meccanismo di suddivisione delle risorse. Prima o poi, considerata la crescita degli importi ricevuti, il Bellinzonese rischia di pagare il “prezzo dell’indifferenza”.Aggregandosi, grazie anche al contributo finanziario versato dal Cantone, la Nuova Bellinzona riceverà da subito 3 milioni in meno. L’obiettivo a medio termine è quello di rafforzare il Bellinzonese, in modo da limitare ulteriormente la dipendenza finanziaria dalla solidarietà intercomunale.Per avere una regione più forte occorre inoltre essere sufficientemente influenti e credibili anche nei rapporti con il Cantone, per fare in modo che le risorse siano distribuite con maggiore equilibrio: oggi il Luganese ha un peso tale che buona parte delle risorse più importanti finiscono in quella regione, si pensi all’università (ca. 120 milioni all’anno), ai trasporti (PTL da 1,4 miliardi contro i 120 milioni di quello del Bellinzonese), alla cultura (ogni anno 5 milioni dal Cantone verso i musei di Lugano, a Bellinzona rimangono le briciole), alla politica ospedaliera, e più recentemente si pensi anche ai risparmi del Cantone (più pesanti per i bilanci dei Comuni più deboli e meno per quello dei Comuni ricchi).