«È difficilissimo dirlo, perché non sappiamo neppure come sarà fatto e in che situazione politica e economica si troverà il partner principale, l'UE. Il Consiglio federale è stato messo in una posizione complicatissima da questa decisione del 9 febbraio, di cui molte associazioni, corporazioni e persone si sono rese conto solo il giorno dopo, penso alla Conferenza svizzera dei rettori che ha capito il disastro per lo sviluppo scientifico svizzero, o alle organizzazioni degli studenti, che si trovavano nella quasi impossibilità di studiare all'estero. Il popolo svizzero può decidere per la Svizzera ma non esprime la volontà di altri partner internazionali e dell'UE: per andare d'accordo di deve essere in due, e se si sceglie vie di scontro e di conflitto, vivrà un isolamento. A pagarne le conseguenze sarà il popolo stesso».