«In particolare utilitaria, pensando cioè al tragitto casa-lavoro all’interno dell’agglomerato più che allo svago. Il Bellinzonese dispone già di collegamenti ciclo-pedonali, utilizzati giornalmente, ma essi sono ancora troppo spezzettati fra di loro. Il PAB 3, così come il precedente programma d’agglomerato, intende completare ulteriormente la rete ciclabile. Pensando allo svago, c'è il tema del percorso longitudinale attorno nel parco fluviale, sistemando le golene e fruendo ancor meglio di quel corridoio verde del Bellinzonese. Il bike sharing nel Bellinzonese non ha invece ancora preso piede. Un progetto presentato dalla Commissione dei trasporti è stato sospeso, perché i Municipi, Bellinzona in primis, hanno ritenuto che i costi fossero eccessivi per il beneficio che ne sarebbe sortito, visto che – a differenza ad esempio del Luganese – da noi molti hanno già e utilizzano la propria bicicletta. Io lo avrei introdotto comunque, anche come immagine della regione, ma capisco che ci vogliono i soldi e allora le priorità erano altre, in primis quelle del risanamento finanziario. A Locarno, dove è stato introdotto da poco, sono riusciti a raccogliere parecchi sponsor privati. Avevo già lanciato un appello in tal senso nel Bellinzonese, ma per ora senza riscontro da parte delle aziende. Chissà che l'esempio di Locarno non ci aiuti…».