«La principale motivazione della decisione di assumere l'organizzazione della Rotonda era quella di toccare un pubblico più giovane, in gran parte locale, e poter programmare per il futuro delle attività specifiche per questo tipo di pubblico. Venendo a Locarno vivono l'evento e la Rotonda in questo senso si inserisce, completa e arricchisce un'esperienza: vivere il Festival, infatti, vuol dire vedere i film ma non solo, anche per chi viene da fuori. L'offerta per noi deve essere un'esperienza globale, fatta di film, di parole, di discussioni, e la Rotonda rientra in questo sviluppo e in questi contenuti. Sappiamo che sarà un bell'impegno, non lo prendiamo sotto gamba, siamo al lavoro e motivati. L'idea è quella di un evento in cui il pubblico abbia una parte attiva, non ci sono solo le proiezioni. Basti pensare al fatto che le sale cinematografiche sono in perdita, mentre i festival in generale crescono. Tutti i contenuti possono essere visti in rete, dunque oltre alla qualità della programmazione (che da noi spesso è in anteprima e non può essere reperita altrove), è tutto ciò che viene costruito attorno al cuore del festival, che rimane quello artistico, a far sì che la gente decida se parteciparvi o meno».