BERNA - Un compromesso: è il termine usato dal presidente della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale Heinz Brand. Essa oggi ha approvato, per 16 voti contro 9, una soluzione per applicare quanto votato dal popolo il 9 febbraio 2014, che non prevede né contingenti né quote, bensì misure da adottare quando l'immigrazione supera certe soglie.La manodopera indigena avrà la precedenza, e per manodopera indigena si intendono cittadini svizzeri e stranieri domiciliati in Svizzera, o almeno questo è il principio su cui si deve basare l'applicazione. Al Consiglio Federale toccherà il compito di trovare un modo per valorizzare queste persone, ed anche stabilire delle soglie a partire dalle quali i posti vacanti andranno comunicato. Per farlo, si baserà su fattori quali l'immigrazione, la situazione a livello di mercato del lavoro e la congiuntura. Nel caso in cui le misure fossero troppo poco efficaci e l'immigrazione dall'Unione europea e dall'AELS superasse un certo livello sul piano regionale o nazionale, sarà ancora il Consiglio Federale a dover promuovere altre misure, che se non fossero compatibili con l'accordo di libera circolazione verrebbero discusse da un comitato misto Svizzera/UE.L'UDC non ha perso tempo nel manifestare la propria delusione per la proposta della Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale.