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Cronaca
20.09.2016 - 09:000
Aggiornamento: 21.01.2022 - 14:40

Juncker e Schneider-Amman, punto a capo. E domani fuoco e fiamme al Nazionale

Il Capo della Commissione Europea apre alla proposta della Commissione delle istituzioni politiche (che sarà discussa domani a Berna) ma vuole legare il tutto all'accordo quadro istituzionale

ZURIGO - La preferenza indigena definita light, così come contenuta nel testo elaborato dalla Commissione delle istituzioni politiche del Nazionale, potrebbe andar bene all'UE. Ma, se le decisioni andranno prese all'interno del Comitato misto Svizzera-Unione Europea, la Svizzera dovrà accettare l'accordo quadro istituzionale su tutti i bilaterali, con il diritto europeo che prevarrebbe su quello nazionale. In sintesi, è ciò che è emerso dall'incontro di Zurigo fra il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann e il capo della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Di fatto, una posizione di stallo, perché il Consigliere Federale ha ribadito come la Svizzera non desidera legare i due dossier. Dunque, punto a capo, anche se la proposta della Commissione, tanto discussa, potrebbe segnare un piccolo passo in avanti. Per Juncker, infatti, serve «una soluzione che prenda in considerazione le preoccupazioni della Svizzera e che non aggiri la legislazione europea. Che il Consiglio federale voglia trattare in modo privilegiato sul proprio territorio i lavoratori indigeni, è una cosa che può essere presa in considerazione se questo è fatto in uno spirito di reciproca comprensione». I due hanno ribadito la volontà di trovare un accordo. Gli incontri proseguiranno. Intanto, domani il Nazionale discuterà il testo uscito dalla sua Commissione delle istituzioni politiche: sarà una giornata intensa, a Palazzo Federale.
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