“Mi hanno coinvolto Alberto e Enrico Rossini. Sarebbe un ponte tibetano che unirebbe da una parte Lugano con la Capriasca, idealmente due territori che son separati dal Cassarate. C’è questo cordone ombelicale che assicurerebbe il legame fra due zone una di fronte all’altra. È stato visto che era fattibile e siamo andati avanti, con la conferenza stampa dell’altro giorno che ha avuto un’eco positiva. Tutti si chiedono quanto costa, ma ho sempre detto, anche da sindaco, che i bei progetti è importante farli e i soldi si trovano. Invece per quelli brutti, anche se ci sono i soldi, non vale la pena. Questa sarebbe una novità, non per il Ticino ma per il nostro territorio, anche come dimensioni e dunque come ambizioni. Ora vediamo i passi successivi, ci sono approfondimenti tecnici, le autorizzazioni, una fase di sviluppo e di accettazione dalle autorità. L’idea è lanciata, va capita la reazione, che mi è parsa di curiosità. Tanti penseranno che andiamo a costruire nel Tibet (ride, ndr)”.