«Il fatto di concentrare l'attenzione su un tema non vuol dire trascurarne altri. Abbiamo proposto degli atti parlamentari molto chiari in merito all'orientamento scolastico, per l'occupazione a medio termine, e per rivedere gli uffici di collocamento. Ci concentriamo sulle misure in cui lo stato può realmente intervenire. Esso, infatti, non crea occupazione, ma può sostenere il collocamento. Il traffico? Qui purtroppo è tabù, però esiste il lavoro da casa, un passo in più che permetterebbe di lavorare da qualsiasi valle (se esse fossero anche rese più attrattive dal punto di vista abitativo, come propugnato sempre dal PPD, ndr). Nelle zone montuose si assumerebbero meno frontalieri? Ogni tema, ormai, si può collegare al frontalierato. Pensando alle valli siamo rivolti soprattutto a occupare chi ci vive, non chi impiegherebbe un'ora e mezza per arrivarci. E in quelle zone, che sono l'80%, non dimentichiamo, del nostro Cantone, e sono a basso potenziale, c'è un forte legame col lavoratore locale. Insomma, è un mix di elementi che va portato avanti».