.«L'idea è nata tra giovani deputati vicini alle organizzazioni del mondo del lavoro, sia da parte sindacale che padronale (oltre a me Fonio, Passalia, Jelmini, Pagnamenta e Farinelli), con l’obiettivo di lavorare insieme e di concretizzare il partenariato sociale: ne sono nati tre atti parlamentari. In primo luogo un'interrogazione che chiede al Governo cosa è stato fatto da quando il Gran Consiglio, nel 2014, ha approvato un rapporto della Commissione scolastica su un paio di mozioni in cui si chiedeva in particolare di avvicinare l'Ufficio dell'orientamento alla Divisione della formazione professionale. Secondariamente un'iniziativa parlamentare che chiede di aggiungere all'articolo 30 della Legge sull’orientamento scolastico e professionale e sulla formazione professionale, dove si parla delle collaborazioni dell'ufficio dell'orientamento, anche le associazioni genitori e le organizzazioni del mondo del lavoro, ovvero quelle che vivono con mano i mestieri. In sostanza un maggiore coinvolgimento di genitori ed economia nelle attività di orientamento, che deve evidentemente restare saldamente nelle mani dello Stato, anche per garantire i principi di pari opportunità e di libertà di scelta. Serve che passi il messaggio delle molte opportunità formative e di carriera insite nella formazione professionale e nell’apprendistato, purtroppo considerato – ingiustamente – un percorso di serie B».