«Vi sono diversi modi di nuocere a un partito, prima di tutto non partecipando al dialogo, soprattutto se si è in una commissione importante come quella della gestione, dove si rappresenta un partito con cui non si hanno contatti. Si può nuocere non spiegando cosa si fa nelle commissioni: piuttosto meglio lasciar posto a qualcuno che si senta parte integrante. Oppure si può far del male con uscite infelici, dicendo che la direzione non è intellettualmente onesta o con il tweet contro Schönenberger poco prima delle comunali o anche creando associazioni che mirano chiaramente ad altri scopi, a formare nuove realtà politiche senza essere concreti fino in fondo, mantenendo un piede nei Verdi e uscendo nelle prese di posizione come presidente di Noi. Si nuoce andando contro i principi del partito, come nel caso dei letti privati nella pianificazione ospedaliera, del comitato "no all'adesione strisciante all'UE", e ancora sul Gottardo e in merito al suicidio assistito, dove ha sabotato con un documento la posizione di una collega senza neppure parlarne. E Denti non versa i soldi dovuti, senza comunicarlo al capogruppo: si tolgono dei mezzi importanti per il partito, ci si può leggere l'obiettivo di indebolire i Verdi. Lui dice di non aver avuto modo di parlare? Uscivamo indeboliti da un periodo di perdita di consensi in mano a Savoia, eppure con la nuova coordinazione si è creato un gruppo affiatato che si trova almeno mensilmente, dunque contribuire è un valore aggiunto partecipare, Denti non lo ha mai fatto, e non dovrebbe neppure sentirlo come obbligo. Gli era stato proposto di uscire in un altro modo, se preferisce parlare tramite i media è una sua scelta... ».