BELLINZONA - A prendersi la scena ieri in Gran Consiglio sono state due iniziative popolari, già al centro di svariati dibattiti e dunque note a tutti: "Prima i nostri", dell'UDC, e "Basta con il dumping salariale in Ticino" dell'MPS. Il lavoro, in ogni caso, al centro: la necessità di dare una mano alla manodopera indigena da una parte, e quella di combattere il dumping dall'altra. Per entrambe, sono stati proposti dei controprogetti, e in tutti e due i casi il Parlamento (con la procedura d'urgenza dato che i testi erano stati presentati oltre i tempi stabiliti) ha optato per questi ultimi. Sarà, comunque, il popolo a decidere, a settembre o a novembre: i promotori, nonostante ponessero l'accento sull'importanza dei loro temi, probabilmente preferirebbero evitare una campagna in piena estate."Prima i nostri" chiede, come ben si evince dal titolo, la preferenza di ticinesi e residenti per l'accesso al mercato del lavoro. Il controprogetto, targato PPD-PLR, è passato con 34 sì e 26 no e sostanzialmente attenua l'iniziativa originale, rendendola secondo